Definita da più parti “nave maledetta”, l’Achille Lauro non ha avuto una storia facile e il suo percorso somiglia quasi a un’odissea dai riflessi sinistri e misteriosi. Protagonista di uno dei casi più drammatici della cronaca italiana e internazionale, il sequestro da parte di un commando di terroristi palestinesi durante una crociera nel Mediterraneo il 7 ottobre 1985, l’imbarcazione considerata tra le più belle del mondo ha concluso la sua “vita” nel 1994, inabissata al largo della Somalia.



Acquistata nel 1964 insieme a un’altra nave, entrambe olandesi, dall’armatore napoletano Achille Lauro, da cui avrebbe preso il nome, la nave si chiamava “Willem Ruys” e fu varata a Vlissingen, nei Paesi Bassi, nel 1947. Sarebbe stata sottoposta a importanti interventi di ristrutturazione e restyling a Palermo a partire dal 1965, opere che sarebbero state ritardate e rese ancora più complesse da una serie di incendi che, secondo quanto ricostruito dall’associazione culturale “Mare Nostrum Rapallo”, avrebbero interessato in pochi giorni non solo l’Achille Lauro ma anche l’altra nave acquistata dall’armatore, la ex “Oranje” ribattezzata “Angelina Lauro”. All’epoca, qualcuno avrebbe ipotizzato un sabotaggio “contro la politica armatoriale”. Ma non furono i soli eventi particolari ad attirare l’attenzione sulla nave Achille Lauro nel corso della sua travagliata storia.



Cosa è successo alla nave Achille Lauro: incendi, collisioni, sequestro e affondamento

Cos’è successo alla nave Achille Lauro? Riportando indietro le lancette della storia di questa imbarcazione, ritenuta una delle più belle del mondo all’epoca della sua operatività come nave da crociera, si scoprono eventi che contribuiscono a renderne il ritratto ancora più misterioso e inquietante. Il primo incendio si sarebbe registrato durante i lavori di ristrutturazione del 1965 nei cantieri di Palermo. Nel 1971 la collisione con un peschereccio, in uscita dal porto di Napoli, che avrebbe causato la morte di un pescatore. Un anno più tardi, un secondo rogo avrebbe interessato la nave a Genova.



Nel 1975, mentre si trovava nello stretto dei Dardanelli, la Achille Lauro sarebbe entrata in collisione con una nave per il trasporto di bestiame, la Yousset, che sarebbe affondata dopo l’impatto. Il bilancio del disastro: 4 morti tra l’equipaggio a bordo del cargo. Nel 1981, al largo delle Gran Canarie, il terzo incendio sulla Achille Lauro. Secondo quanto ricostruito da Mare Nostrum, persero la vita due passeggeri, annegati dopo essersi gettati in mare in preda al panico. La “corsa” dell’Achille Lauro si sarebbe temporaneamente conclusa a Tenerife per poi tornare a Genova prima di una lunga pausa. Sarebbe tornata in mare soltanto nel 1984 per essere impiegata in crociere nel Mediterraneo. Nel 1985, il 7 ottobre, il dirottamento dell’Achille Lauro al largo delle coste egiziane da parte di un commando di terroristi palestinesi. Durante il sequestro fu ucciso un passeggero americano, Leon Klinghoffer, disabile in sedia a rotelle assassinato e gettato in mare. L’atto terroristico portò a una crisi diplomatica tra Italia e Stati Uniti sulla gestione del caso, cristallizzata nel livido scambio di “ordini” tra Roma e Washington nella lunga notte di Sigonella, base Nato in Sicilia in cui si sfiorò lo scontro armato tra i due Paesi che rivendicavano la competenza sulle trattative e l’arresto dei dirottatori.

L’ultimo evento drammatico nella storia dell’Achille Lauro fu il quarto incendio del 1994 che coinvolse la nave, salpata da Genova il 19 novembre, durante la navigazione al largo della Somalia. Il rogo, accidentale secondo l’inchiesta del Ministero dei Trasporti, si verificò il 30 novembre e tre giorni più tardi, il 2 dicembre, Achille Lauro sarebbe affondata. Nel disastro morirono due turisti e almeno otto sarebbero rimasti feriti. Achille Lauro si è inabissata nell’Oceano Indiano. Il relitto si trova a circa 95 miglia dalla costa somala a una profondità di circa 5mila metri.