Reduce dal grande successo ottenuto al Festival di Sanremo 2020, con la sua “Me ne frego” tra le più ascoltate sulle varie piattaforme, Achille Lauro ha deciso di mettersi a nudo su Instagram per dedicare un bell’omaggio alla famiglia, in particolare ai suoi genitori. Il 29enne ha voluto ringraziare la madre ed il padre, «gente onesta» che ha sacrificato la vita per il lavoro «sopportando per anni di farsi sputare addosso senza mai ricevere nulla». Lauro ha ricordato che il padre non ha dormito per anni per l’ossessione di essere destinato a una misera vita, mentre la madre ha dovuto fare «lavori umilianti ma caritatevoli». Nonostante le difficoltà, i due genitori non hanno mai fatto mancare niente all’artista, che ha tenuto a precisare poco dopo: «La mia rabbia e la mia ambizione nasce dalle umiliazioni».



ACHILLE LAURO: “IO, DOCUMENTARIO DI UNA GENERAZIONE”

«Mia madre ha vissuto per gli altri, andava sulla strada ad aiutare prostitute a salvarsi assumendosi grandi rischi, ospitava a casa bambini di famiglie in difficoltà anche quando noi stessi eravamo disperati», ha aggiunto Achille Lauro, che ha poi sottolineato che è diventato ciò che è diventato per quello che ha passato, nonostante il rapporto complicato con a sua famiglia. Ed ha ricordato un periodo difficile della sua vita: «Il mio nome è famoso perchè tutti hanno conosciuto me quando dormivo in una macchina, quando vivevo in uno squallido hotel a Boccea, quando avevo paura per mia madre, quando a Val Padana c’erano quei ragazzi e oggi sono rimasti solo ritratti sui muri e fiori. Sono contento quando riesco a fare qualcosa per le persone che ne hanno bisogno tra cui alcuni dei ragazzi cresciuti con me fin da piccoli, protagonisti delle mie storie vere e del mio successo, che ancora oggi vivono un disagio che alcuni sono solo capaci di raccontare». Ed è chiaro: lui non è un cantastorie, ma un «documentario di una generazione».