Il ballerino Giacomo Castellana accompagna Achille Lauro per il quadro della quinta serata del Festival di Sanremo 2021. L’artista ha interpretato “C’est la vie”, ma in una versione particolare. Al termine dell’esibizione ha spiazzato tutti spogliandosi e mostrando una rosa che lo trafigge ferendolo, poi ha poi lanciato il suo messaggio. «È giunto il nostro momento. La nostra stessa fine in questa strana fiaba. La più grande storia raccontata mai. Maschere dissimili recitano per il compimento della stessa grande opera. Tragedia e commedia. Essenza ed esistenza. Intesa e incomprensione. Elementi di un’orchestra troppo grande per essere compresa da comuni mortali», le parole risuonate all’Ariston.
«È giunto il nostro momento. Colpevoli, innocenti. Attori, uditori. Santi, peccatori. Tutti insieme sulla stessa strada di stelle Di fronte alle porte del Paradiso. Tutti con la stessa carne debole. La stessa rosa che ci trafigge il petto». E quindi Achille Lauro ha concluso: «Insieme, inginocchiati davanti al sipario della vita. E così sia. Dio benedica Solo Noi Esseri Umani». (agg. di Silvana Palazzo)
Achille Lauro, quinto e ultimo quadro a Sanremo
Quinto e ultimo quadro di Achille Lauro stasera al Festival di Sanremo 2021. Ad anticipare cosa vedremo sul palco dell’Ariston è stato lo stesso artista, che in conferenza stampa ha annunciato una chiusura con “C’è la vie”, una canzone che fa parte della sua carriera e che è un’omaggio all’orchestra classica. «Spero vi piacerà», ha dichiarato il giovane artista. L’idea è di concludere un viaggio tra i generi musicali, uscendo così dalla sua «zona di comfort». In ogni serata ha incarnato l’essenza di un genere, anziché rappresentare un personaggio. Ha cominciato con il Glam Rock («che è uno dei miei preferiti»), con cui ha espresso il messaggio di avere il coraggio di essere.
Quindi, Achille Lauro è passato al rock’n’roll, portando un po’ di leggerezza e spensieratezza sul palco dell’Ariston. «Anche il bacio di Claudio Santamaria e Francesca Barra in questo momento storico è qualcosa di forte». Poi è passato al pop, un genere «banalizzato, ridotto a qualcosa di frivolo e di poco artistico».
Achille Lauro e il viaggio tra i generi musicali
Proprio per questo ha pensato ad un’esibizione teatrale, per far capire che anche dietro il pop c’è una costruzione. Così si è avvalso di Monica Guerritore ed Emma Marrone. Ieri invece si è lasciato andare al punk rock senza regole. Per questo quadro ha coinvolto Fiorello, «era perfetto per legittimare questo genere su un palco così importante e poi ho voluto portare il mio chitarrista di sempre Boss Doms, con cui ho affrontato il Sanremo che ci ha reso quelli che siamo, e la mia band». Oggi, dunque, si conclude un progetto che è costato lavoro e creatività. Un progetto molto più profondo di quel che si può pensare. «Un progetto che non è vengo qua e mi metto un costume, c’è dietro molto di più». Achille Lauro ha assicurato che non c’era voglia di far scalpore, ma comunque con lui è inevitabile. «C’è la voglia di portare qualcosa che sia di più di una semplice canzone. Per me scrivere una canzone e interpretarla hanno lo stesso valore. La musica oggi si guarda anche», ha concluso il cantante.