Achille Lauro torna sul palcoscenico per i Seat Music Awards dopo aver creato una vera e propria bufera attorno al suo nome con la partecipazione al Festival di Sanremo 2019. La sua Rolls Royce infatti ha aperto delle discussioni che hanno portato il pubblico a dividersi. Non è da escludere che però stasera, messa in onda su Rai Uno, possa non cantare la canzone che lo ha reso noto. Da non molto tempo infatti ha fatto successo con C’est la vie, grazie a risultati anche su Youtube molto importante. In pochi mesi infatti ha raggiunto ben cinque milioni di visualizzazioni, superando i sessantamila like. Resta il fatto che Achille Lauro è un personaggio particolare che lo si ama o non lo si sopporta.
Achille Lauro, Seat Music Awards: la polemica a Striscia
Achille Lauro riproporrà Rolls Royce ai Seat Music Awards? La canzone ha alzato un vero e proprio polverone con Striscia la Notizia che lo ha accusato di voler promuovere la droga tra i giovani. Secondo gli inviati del telegiornale satirico di Canale 5 il senso della canzone sia legata a una droga che porta appunto il nome del titolo della canzone. La prova, sempre secondo il programma di Canale 5, è legato al fatto che sono citati uno dopo l’altro tantissimi personaggi che o sono morti per overdose o hanno incontrato dei problemi con la droga. Lo stesso Achille Lauro ha voluto sottolineare come invece la Rolls Royce sia da associare alla macchina e alla famosa frase di Marylin Monroe che diceva come era meglio morire sopra un’auto di lusso che da poveri.
“La mia overdose”
Il cantante Achille Lauro ha voluto un po’ scherzare con le accuse legate alla droga, definendo come sua overdose i libri, la musica e i film. A Il Giornale ha spiegato: “La campagna fatta contro di me da un programma che è andata avanti per oltre venti giorni dopo il festival sono state le conseguenze. Sapevo che a Sanremo si sarebbe smosso qualcosa, ma non pensavo di finire sotto la gogna. La canzone non c’entra con la droga. Voglio una vita così si riferisce al lusso e allo stile di vita. Certi programmi dovrebbero fare informazione vera e non inventarsi casi”. Si passa poi a parlare del suo passato: “Vengo da un quartiere di Roma davvero molto difficile, dove si spaccia anche d giorno. Se sei intelligente ti distacchi dalla droga, altrimenti ne sei una vittima”. Alcuni però continuano a sollevare dei dubbi nei suoi confronti.