E’ morto nella serata di martedì Achille Lollo, unico arrestato per il Rogo di Primavalle. Si trovava nella sua abitazione di Trevigiano Romano, in provincia di Roma, e a darne notizia è stato il blog di Ugo Tassinari. Achille Lollo, assieme a due militanti di Potere Operaio, Marino Clavo e Manlio Grillo, nella notte fra il 15 e il 16 aprile del 1973, diede fuoco all’appartamento di Mario Mattei, segretario della sezione “Giarabub” di Primavalle del Msi, provocando la morte di due dei suoi quattro figli, Stefano e Virgilio, rispettivamente di 8 e 22 anni.



Giampaolo Mattei, fratello delle due vittime che all’epoca dei fatti si salvò, ha commentato la notizia all’Adnkronos: “E’ inutile commentare la morte di un assassino. Provo però del dispiacere perché si è portato molte verità scomode nella tomba”. Erano circa le 3:20 quando nel quartiere romano di Primavalle, in via Bernardo di Bibbiena numero 33, venne lasciata davanti alla porta dell’appartamento di Mattei una tanica di benzina con un innesco artigianale: dopo aver attivato la miccia il trio fuggi, e qualche secondo dopo si verificò uno scoppio potentissimo con la porta che venne avvolta dalle fiamme, e quindi il resto dell’abitazione.



ACHILLE LOLLO, MORTO ATTENTATORE ROGO PRIMAVALLE: ECCO COS’ACCADDE QUELLA NOTTE

Mario Mattei ex netturbino 48enne, aveva sei figli e quando si accorse di quanto stesse accadendo si gettò giù dal balcone; la moglie Anna e i due figli più piccoli, Antonella di 9 e Giampaolo di 3, riuscirono a fuggire dalla porta principale, mentre Lucia di 15 anni si calò con l’aiuto del padre presso il balconcino del secondo piano per poi gettarsi di sotto, con gravi ustioni sul corpo.

Silvia, di 19 anni, si buttò dalla veranda e si ruppe due costole e tre vertebre, mentre Virgilio e Stefano non riuscirono a salvarsi nonostante un disperato tentativo di chiedere aiuto: morirono bruciati vivi nel giro di pochi minuti e i vigili del fuoco li trovarono carbonizzati e abbracciati vicino alla finestra che stavano per scavalcare. Achille Lollo venne condannato con i due complici a 18 anni, condanna poi prescritta per questi ultimi due avendo evitato l’arresto fuggendo all’estero.