Achille Martinucci, uno dei personaggi della nuova mini serie tv prodotta dalla Rai per ricordare la vita di Guglielmo Marconi è ispirato ad una figura realmente esistita, agente della polizia del regime fascista Ovra, che venne incaricato di spiare le ricerche dello scienziato per scoprire se le invenzioni alle quali stava lavorando potessero avere un fine bellico o solamente civile. Martinucci, che nella fiction è interpretato dall’attore Alessio Vassallo, era non solo figura di spicco e principale collaboratore fidato del Ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai, politico che di fatto controllava anche l’andamento delle ricerche scientifiche in Italia, con l’obiettivo di capire se effettivamente Marconi stesse sviluppando un’arma mortale che all’epoca, secondo le indiscrezioni veniva già chiamato “Il raggio della morte“.
Un progetto militare che all’epoca prevedeva di coinvolgere fisici ed esperti che dovevano lavorare per inventare un macchinario ad onde elettromagnetiche che avrebbe sconfitto i nemici anche a lunga distanza. In realtà di questa invenzione si sa ben poco, e molto è rimasto nell’immaginazione collettiva, ma la stampa in quel periodo parlò molto di una rivoluzionaria scoperta che poteva essere usata, oltre che per combattere in guerra, anche per produrre energia pulita.
Chi è Achille Martinucci? Documenti dimostrano che l’Ovra controllava lo scienziato
Tra i personaggi della serie tv su Guglielmo Marconi “Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo”, prodotta dalla Rai in due puntate a partire dal 20 maggio, c’è Achille Martinucci. Figura che spicca come importanza soprattutto nella prima puntata, quando la storia della vita del celebre scienziato si intreccia con gli scenari politici, sullo sfondo dell’Italia fascista e dell’alleanza con la Germania. Achille Martinucci è infatti l’amante della giornalista americana che nella serie si chiama Isabella Gordon, e che viene incaricata di intervistare Marconi in merito alle sue recenti scoperte. Tutto ciò con un secondo fine, cioè quello di scoprire e poi rivelare all’amante, agente della polizia di regime Ovra, se effettivamente era vero che il fisico stesse lavorando allo sviluppo di un’arma letale rivoluzionaria chiamata “Raggio della morte”.
La storia quindi da semplice fiction biografica si trasforma in una spy story, che mischia eventi e personaggi reali a parti di sceneggiatura inventate. Tuttavia, di questa vicenda, sono stati trovati documenti, approvati anche dalla fondazione Marconi, che attestano che realmente l’inventore della radio, era controllato dal regime per evitare che una tale invenzione pericolosa potesse finire nelle mani dei nemici.