L’acqua alta a Venezia ha raggiunto quota 173 centimetri sul medio mare in Adriatico alle ore 9:40 di oggi, martedì 22 novembre, ma fortunatamente non ha causato danni e disagi alla città. Le paratie del Mose, come riferito dall’agenzia di stampa Ansa, sono infatti entrate in azione fin dalla notte passata, attorno alle ore 2:00, sulle tre bocche di porto, di conseguenza in laguna sono stati registrati, alla Punta della Dogana della Salute, solo 62 centimetri di marea. Un dislivello di esattamente 111 centimetri e senza il Mose si sarebbe allagato il centro cittadino, a cominciare dall’icona Piazza San Marco, nonchè l’82 per cento della città storica, così come riferito dagli addetti ai lavori.
Le previsioni davano un picco di ben 170 centimetri, il terzo più alto in assoluto dopo le maree del 4 novembre 1966 (194 centimetri) e quella del 12 novembre del 2019 da 187 centimetri, ma come detto sopra, il peggio è stato scongiurato. Uno Mattina ha intervistato Claudio Vernier, presidente Associazione Piazza San Marco, che ha spiegato: “Oggi c’è preoccupazione ma anche soddisfazione, in realtà l’acqua alta oggi era data a 190 centimetri ed è la prima volta che il Mose subisce queste sollecitazioni ma c’è tanta soddisfazione vedendo la città asciutta e le persone che abitano a piano terra possono tirare un sospiro di sollievo”.
ACQUA ALTA VENEZIA: “LA CITTA’ E’ FRUIBILE”
“La città è fruibile – ha proseguito Vernier soffermandosi sul problema acqua alta a Venezia – grazie a questo sistema che difende il patrimonio architettonico immenso: l’acqua alta non è solo problema quando arriva in quanto il salso risale fino a 7 metri provocando danni enormi alle strutture. Il danno più semplificabile è quello del 2019 del 12 novembre, l’ultima acqua grande, un danno economico di 10 milioni di euro solo per il danno fisico dell’evento, senza pensare poi a quello che succede in tutti i piccoli eventi, più di 100 eventi in un anno, fra problemi al legno, agli impianti elettrici, e i mancati incassi”. L’acqua alta è prevista a Venezia anche nei prossimi giorni, ma se il Mose continuerà a svolgere il suo dovere sembra difficile pensare ai disagi che si sono verificati spesso e volentieri in passato.