Storie Italiane è tornato ad occuparsi della vicenda del “santone” di Acquapendente, che secondo una madre avrebbe “soggiogato” la propria figlia dal punto di vista psicologico e fisico. Il programma Rai ha raccolto diverse testimonianze a cominciare da quella di un amico della presunta vittima: «Siamo usciti un paio di volte assieme – ha raccontato – mi ha dato l’impressione che fosse una ragazza normale. Sono stato anche io a casa di questo presunto santone, ogni volta che la contattavo mi diceva di passare dal santone, lui la comandava come se fosse una figlia. Anche quando faceva la spesa una parte era per lui». Storie ha provato a raggiungere anche la moglie del presunto santone e maestro, che ha detto: «Una signora sta cercando di far passare delle cose che non sono vere, mio marito è indagato e questa cosa non vogliamo che passi per le telecamere». Secondo la mamma, sua figlia subiva anche delle pratiche che il santone chiamava “pene carniche”, per il risveglio sessuale della stessa ragazza. «Il discorso sessuale è sempre presente in queste sette – dice la criminologa Bruzzone in studio – perché il soggetto rimane sempre condizionato». Secondo un’ordinanza il santone e la moglie non possono avvicinarsi alla figlia della donna, ma pare che questo divieto non venga rispettato. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SANTONE DI ACQUAPENDENTE: L’ACCUSA DI UNA MADRE

Un nuovo presunto caso di violenza in quel di Viterbo, una ragazza di 24 anni sarebbe stata plagiata e forse abusata, ma il condizionale è d’obbligo, dal cosiddetto “maestro” Lino, a capo della comunità di Acquapendente. Ad accusare il “santone” è la mamma della stessa presunta vittima, la signora Virginia, che oggi è stata intervistata dal programma di Rai Uno, Storie Italiane: «Mia figlia è una ragazza adorabile, dolcissima, ama la vita, ha un background molto ricco, parla quattro lingue. Ad un certo punto della sua vita ha avuto la sfortuna di incontrare questa persona che le viene presentata, e questa persona comincia a far leva su principi importanti per la crescita della mia figlia, le dice che era stato un capo scout (mia figlia è uno scout internazionale), uno psicologo, cita Freud e strumentalizza queste terapie solo per soddisfare fabbisogni sessuali». La madre inizia quindi a notare un cambiamento nella figlia: «Mia figlia comincia ad avere un linguaggio volgare e disinibito, mi accusa di cose mai accadute, le vengono storpiati i ricordi e lei non è più mia figlia. Tutto è riconducibile a questo millantatore».



VITERBO, MAESTRO LINO ACCUSATO DA UNA DONNA

La donna ha sporto un’iniziale denuncia, ma il caso è stato successivamente archiviato, poi è stato riaperto dopo che sono state fornite nuove “prove”: «Oggi mia figlia è completamente staccata dalla realtà – sostiene la donna – questa persona sa benissimo che all’interno della sua pseudo-comunità sono presenti delle vittime che hanno contribuito alla realizzazione di un progetto». Ovviamente rimanda ogni accusa al mittente lo stesso maestro Lino, che sempre intervistato da Storie Italiane afferma: «Le intercettazioni? Se tu reciti una parte è vero? Se le intercettazioni non fossero audio ma dei video, si scoprirebbe la verità. La madre dice “Ho preso le chiavi all’insaputa di mia figlia e ho messo un registratore”. Se tu metti un registratore fai una registrazione audio, se è in corso uno psicodramma quello che tu avrai sarà una registrazione audio, non è la verità. Quello che avveniva all’interno di casa mia è uno psicodramma, la rappresentazione di un qualcosa che non c’è». Pare che in tutta questa storia, la figlia avrebbe più volte accusato la madre: «La figlia chiama i carabinieri quando arriva sua madre – ha aggiunto il santone – avrà i suoi motivi».

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