E’ esploso l’acquario più grande del mondo, precisamente quello di Berlino. Al suo interno vi erano ben 1.500 pesci tropicali, e si trova in centro città, presso l’hotel DomAquarée. Come riferito dai principali media internazionale e nazionali, a cominciare da Open, ancora incerte le cause che hanno portato alla deflagrazione, e in corso vi sono tutte le indagini del caso per stabilire prima di tutto se si sia trattato di un guasto, un problema o di un gesto di natura dolosa, cosa non da escludere.



L’agenzia Dpa ha fatto sapere che: «è esploso un grande serbatoio dell’acquario e l’acqua si sta riversando in strada», con conseguente «chiusura della circolazione». Sul posto si sono recati un centinaio di vigili del fuoco, che si sono trovati di fronte una scena incredibile, sia per via della moltissima acqua fuoriuscita, ma soprattutto per le migliaia di specie marittime a rischio. L’acquario Se Life AcquaDom è una grande attrazione per tutti i berlinesi e in generale il popolo tedesco, e stando al sito web di DomAquarée è «il più grande acquario cilindrico indipendente del mondo».



ACQUARIO ESPLOSO A BERLINO: “FORSE UN AFFATICAMENTO DEL MATERIALE”

A causa degli ettolitri di acqua che hanno lasciato le vasche dopo l’esplosione, l’hotel è stato inondato addirittura fino al terzo piano, ma come detto sopra, non è ben chiaro cosa sia accaduto, e secondo il quotidiano più popolare di Germania, la Bild, non è da escludere un «affaticamento del materiale».

Stando a quanto sottolineato invece dal Der Spiegel, celebre settimanale teutonico, l’esplosione ha provocato anche il crollo di alcune parti della facciata dell’hotel, come testimoniato anche da numerosi video pubblicati in rete in queste ultime ore, e vi sarebbero anche due feriti. Per soccorrere al meglio le persone coinvolte, si è deciso di chiudere la via Karl-Liebknecht anche perchè vi sarebbe «una quantità enorme di acqua per strada», così come fatto sapere dall’ufficio dei trasporti pubblici di Berlino. «Al momento non ci sono assolutamente indicazioni in tal senso», ha detto un portavoce alla Dpa sempre in riferimento alle cause del crollo. Dei 1.500 pesci fuorisciti, la maggior parte sarebbe morta.