Bufera sugli acquisti Covid disposti dal commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri. La Corte dei Conti vuole fare chiarezza sulle commesse di siringhe, mascherine e banchi con l’ipotesi che sia stato commesso un danno erariale. La magistratura contabile ha affidato la delega per le indagini al Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza. Lo rivela La Stampa, spiegando che i militari stanno acquisendo i documenti necessari, ma non sono state attivate perquisizioni al momento. Tutto parte dall’esposto di un politico napoletano, ex europarlamentare Enzo Ravellino, confluito da Forza Italia a Fratelli d’Italia. Il sospetto emerso è che ci siano state delle “forzature” nei bandi per l’acquisto del materiale.



In particolare, le siringhe di precisione “luer lock”, quelle con l’ago che si avvita invece di essere solo applicato, in modo tale che resti ben bloccato. Sono più costose rispetto alle siringhe classiche perché favoriscono l’estrazione di 6 dosi anziché 5 da ogni fiala del vaccino Pfizer. Sono stati spesi quasi 10 milioni di euro per prenderne 157 milioni, con una spesa sei volte superiore alle siringhe tradizionali.



DOMENICO ARCURI “ACQUISTI COVID? C’È SCUDO PENALE”

L’ufficio di Domenico Arcuri insiste che la spesa sia stata inferiore, ma ora la Corte dei Conti vuole verificare anche che le siringhe di precisione siano state comprate secondo la norma. Tenendo conto del comma 8 articolo 122 del decreto Cura Italia, tutto è stato regolare. A tal proposito, i collaboratori del commissario precisano a La Stampa che «la legge istitutiva del commissariato non prevede il controllo preventivo della Corte dei Conti sugli acquisti ma solo la rendicontazione. Inoltre, ha creato una sorta di scudo penale per il commissario proprio perché costui ha dovuto agire in emergenza e quindi i tempi non potevano essere dilatati». Ma viene anche evidenziato il fatto che proprio l’acquisto delle siringhe luer lock ha reso possibile l’estrazione di 6 dosi anziché 5 dalle fiale del vaccino Pfizer. I collaboratori di Arcuri ribadiscono anche che Pfizer e Aifa «hanno chiaramente indicato la necessità di usare le “luer lock”, che peraltro sono più sicure perché non consentono usi multipli» (ma Pfizer lo ha smentito). La Corte dei Conti però vuole accertare se c’è stato un danno erariale, se ci sono stati cioè degli sprechi. Non è neppure escluso che si arrivi a sollevare la questione di costituzionalità della norma che tutela gli acquisti di Arcuri, se dovesse arrivare riscontro affermativo.

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