L’acquisizione di Activision da parte di Microsoft, operazione da 70 miliardi di dollari, sta creando un vero e proprio polverone a Bruxelles, presso l’Unione Europea. Come riferito da Everyeye, infatti, Ricardo Cardoso, membro della Commissione Europea, ha parlato di “mia Playstation” in riferimento alla querelle riguardante Call of Duty e la possibilità che lo stesso sparatutto divenga esclusiva Xbox dopo che l’acquisizione di Activision sarà conclusa.



Parole che hanno scatenato un polverone mediatico al punto che le istituzioni europee sono state costrette ad intervenire in difesa del proprio operato, il cui unico obiettivo non è ovviamente quello di soddisfare i bisogni dei commissari, bensì della comunità europea di videogiocatori, in favore di una sana concorrenza. Cardoso, Deputy Head of Unit Interinstitutional & Outreach Views, aveva spiegato che: “la Commissione sta lavorando per garantire che sarai ancora in grado di giocare a Call of Duty su altre console (inclusa la mia Playstation)”. In seguito, tramite Tweaktwon, la Commissione Europea ha preso le distanze dallo stesso commissario, spiegando che lo stesso non sarebbe coinvolto direttamente nell’affaire Activision.



ACTIVISION-MICROFOST, LA COMMISSIONE FA CHIAREZZA

“il Sig. Cardoso – si legge nel comunicato stampa – opera nella Direzione Generale per gli affari europei del Mercato Interno, non lavora presso la Direzione Generale della Concorrenza. Il Sig. Cardoso, di conseguenza, non è coinvolto nelle valutazioni che stanno avvenendo per questa transazione (l’affare Activision-Microsoft, ndr). Inoltre, come indicato chiaramente nel suo profilo Twitter, il Sig. Cardoso utilizza quel profilo per scrivere sui social a titolo puramente personale”.

In seguito è emerso anche il tweet dello stesso Cardoso che ha cercato di fare a sua volta chiarezza: “Voglio chiarire che non sono coinvolto nelle valutazioni per questa acquisizione e che non lavoro nemmeno nel dipartimento che si occupa di questo genere di fusioni. Come risulta dal mio profilo, i commenti che pubblico sui social sono a titolo personale e non rappresentano una posizione della Commissione, la cui decisione su questo accordo verrà presa sulla base dei fatti e della legge”.