A 27 anni dalla soluzione del caso della Banda della Uno Bianca, il fatto di cronaca che capeggiò dalla metà degli anni Ottanta ai primi anni Novanta nel Nord Italia, Rai 2 ha deciso di mandare in onda “La vera storia della Uno Bianca“, un documentario che ripercorre i fatti che la riguardano, con testimonianze importanti. Tra queste quella inedita di Ada Di Campi, la poliziotta sopravvissuta all’ agguato dell’autostrada. Si tratta del conflitto a fuoco che si consumò sull’A14 poco prima del casello di Cesena.



Era insieme ai suoi colleghi per una missione. Quel giorno, scortavano un imprenditore, vittima di estorsione, da parte di criminali, ma furono gli agenti ad essere sorpresi dagli spari improvvisi. Ada fu raggiunta da otto colpi. Un momento cruciale rimasto impresso nella sua memoria. In quell’occasione fu ferito gravemente il sovrintendente capo Antonio Mosca. Quelle ferite  lo portarono alla morte due anni più tardi. “Da tempo un commerciante di Rimini stava subendo richieste estorsive. L’uomo denunciò il tutto alla Polizia di Rimini ed un gruppo di agenti del Commissariato, guidato dal sovrintendente Antonio Mosca, organizzò un servizio per catturare i malviventi”. Si legge nel libro “Baglioni e Costanza” di Marco Melega.



L’agguato

Quei malviventi non erano altro che agenti di polizia, colleghi delle vittime, fondatori della cosiddetta banda della Uno Bianca. Seguirono poi le indagini che portarono nel 1994 all’arresto di tutti i componenti della banda. La poliziotta Ada Di Campi, oggi in pensione, ha raccontato recentemente di essere riuscita a perdonare: per lei è un modo per liberarsi da quei momenti.

La donna ha fondato l’associazione delle vittime della Banda della Uno Bianca: in totale sono 24 le persone uccise per mano dell’organizzazione criminale, mentre 102 sono le persone che hanno riportato ferite, come l’ ex poliziotta Di Campi. Insignita della Medaglia d’Oro di vittima del terrorismo è anche Ufficiale al merito della Repubblica Italiana. Ada Di Campi ricopre inoltre diverse cariche che le danno la possibilità di avere un impegno attivo per la sua città Rimini. L’ex poliziotta oggi è Presidente della sezione di Rimini dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia, Consigliere della Fondazione Isal Ricerca e Terapia del Dolore, e si occupa di diverse associazioni di volontariato del territorio.