Adam Peaty grande nuotatore britannico, detentore del record del mondo dei 50 e 100 metri rana in vasca lunga, è stato intervistato stamane dal quotidiano britannico Times e nell’occasione ha svelato di essere caduto in una “spirale autodistruttiva”, aggiungendo comunque di sperare di uscirne il prima possibile anche grazie allo sport. Il 28enne, nonostante la giovane età, ha deciso di ritirarsi dai campionati britannici per via dei problemi di salute mentale. L’atleta ha vissuto un periodo buio a causa della depressione e dell’alcol, svelando come i problemi siano aumentati con gli infortuni, allontanandosi da tutti: “È stato un viaggio incredibilmente solitario – racconta oggi al Times – il diavolo sulla mia spalla mi diceva ‘Ti stai perdendo la vita, non sei abbastanza bravo, hai bisogno di bere, non puoi avere quello che vuoi, non puoi essere felice'”.
E ancora: “Sono stato in una spirale autodistruttiva, cosa che non mi dispiace dirlo perché sono umano. Dicendolo, posso iniziare a trovare le risposte”. Adam Peaty ha proseguito: “Sono arrivato in un punto della mia carriera in cui non mi sentivo più me stesso: non mi sentivo felice nuotando, non mi sentivo felice correndo. Ho messo la mano su un pulsante di autodistruzione perché se non ottengo il risultato che desidero, mi autodistruggo”.
ADAM PEATY: “HO TROVATO IL PERCHE’, ORA CERCO LA RISPOSTA”
Il nuotatore britannico sottolinea come sia snervante cercare di continuare a migliorarsi per fare il record ed essere il più veloce di tutti vincendo le competizioni: “La dedizione e il sacrificio: i fine settimana e tutto il tuo tempo sono spesi per inseguire quell’obiettivo per questa unica opportunità di gloria olimpica. Una volta aveva senso, due volte era una grande richiesta, e l’ultima è stato ancora più difficoltoso per via del covid”.
Poi Adam Peaty ha concluso parlando del suo ritiro dalle vasche che sembra comunque momentaneo: “L’unico motivo per cui per ora mi sono allontanato da esso, in modo competitivo, è perché non so perché lo sto ancora facendo, a dire il vero. Non so perché sto ancora combattendo. La cosa positiva è che ho trovato un ‘perché’ ed ora sto cercando la risposta”.