ADAMO LEVI E ADELE MONTALCINI, GENITORI DI RITA: UNA FAMIGLIA COLTA, INSEGNARONO AI FIGLI…

Adamo Levi e Adele Montalcini, genitori di Rita Levi-Montalcini: chi erano? Questa sera, su Rai 3, andrà in onda il biopic, diretto da Alberto Negrin, che vede Elena Sofia Ricci interpretare la neurologa torinese in una fase molto particolare della sua lunghissima vita (aveva appena vinto il Premio Nobel per la Medicina) e con l’occasione possiamo accendere i riflettori sulla sua famiglia e l’ambiente, culturalmente molto elevato anche se connotato da quello che la diretta interessata definì una mentalità molto “vittoriana”, in cui la giovane scienziata crebbe e si formò, tra la passione per gli studi da una parte e il dramma della persecuzione nazi-fascista della sua famiglia di origini ebree. Raccontiamo chi erano Adamo Levi e Adele Montalcini, genitori di Rita Levi-Montalcini, attraverso la biografia dell’ex senatrice a vita e il ricordo che ci ha lasciato in alcune interviste concesse nel tempo.



Per scoprire qualcosa di più su Adamo Levi e Adele Montalcini, genitori di Rita Levi-Montalcini dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, precisamente all’aprile del 1909, anno in cui il futuro Premio Nobel nacque a Torino: di famiglia ebrea sefardita, la Montalcini era figlia di Adamo Levi (1867-1932), ingegnere elettrotecnico, e di Adele Montalcini (1879-1963), pittrice; la più piccola di casa, assieme alla gemella Paola (1909-2000), aveva come fratello e sorella maggiori Gino, diventato poi scultore e architetto e Anna. Un ambiente non solamente benestante ma anche colto, coi genitori che spronarono sempre agli studi e alla ricerca intellettuale i loro figli. Nel caso di Rita, complice anche alcune concezioni della donna destinata ad essere moglie e madre, la sua scelta di dedicarsi alla scienza e non mettere su famiglia la portarono a scontrarsi con papà Adamo, ma senza mai che questi, pur con la sua forte personalità, impedisse alla figlia di seguire la propria vocazione.



RITA LEVI-MONTALCINI RICORDA I GENITORI: “A LORO DEVO LA MIA TENDENZA A…”

Ripercorrendo i rapporti di Adamo Levi e Adele Montalcini, genitori di Rita Levi-Montalcini, con la loro più illustre figlia si scopre che la scienziata riserva loro parole molto dolci, spiegando che nonostante alcune differenze di vedute aveva preso molto da loro: “Lati del carattere che ritengo di aver ereditato da mio padre, mi hanno enormemente aiutato a far fronte agli anni difficili della vita. A lui come a mia madre debbo la disposizione a considerare con simpatia il prossimo, la mancanza di animosità e una naturale tendenza a interpretare fatti e persone dal lato più favorevole” scrisse. Nell’autunno nel 1930 poi, nonostante il suo parere contrario, scelse la strada della laurea in Medicina e Chirurgia perché molto segnata dal cancro che colpì e si portò via la governante di casa, Giovanna Bruatto.



Insomma, è gran parte merito anche di Adamo Levi e Adele Montalcini, genitori di Rita Levi-Montalcini, se la figlia non solo potè seguire il suo percorso ma abbia ereditato da loro alcuni tratti caratteriali ed emotivi che risultarono particolarmente preziosi non solo nel corso della sua carriera di ricercatrice ma anche a livello umano. Come ricordano alcune biografie della neurologa, il clima di stimoli intellettuali che si respirava a casa Levi -e questo al di là di una “concezione tipicamente vittoriana dei rapporti con i genitori e dei ruoli femminili e maschili”- furono decisivi nella sua formazione e nonostante papà Adamo temesse che quel percorso avrebbe interferito (come poi accadde) con l’essere moglie e mamma, cosa che la Montalcini scelte di non diventare. “Da bambine mio padre ripeteva a mia sorella e a me che dovevamo essere libere pensatrici. E noi lo siamo diventate prima ancora di sapere cosa volesse dire pensare”.