Il premio Nobel per la medicina del 1986 Rita Levi-Montalcini, nata a Torino il 22 aprile del 1909 e scomparsa a Roma il 30 dicembre 2012 è nata in una famiglia di ebrei sefraditi, suo padre Adamo Levi era un ingegnere elettrotecnico e matematico e sua madre, Adele Montalcini era una pittrice.
La donna ha avuto anche due sorelle e un fratello. Sua sorella Paola ha seguito le orme di sua mamma, mentre suo fratello Gino è divenuto noto negli anni ’30 come scultore e architetto. L’unica sorella a vivere un po’ più in sordina rispetto agli altri fratelli è stata Anna, nata nel 1905 e deceduta nel 2000.
Rita Levi-Montalcini e il suo rapporto con i genitori
Rita Levi- Montalcini ha raccontato la sua educazione all’interno della sua autobiografia “Elogio dell’imperfezione” in cui la descrive come: “Mancanza di complessi, una notevole tenacia nel perseguire la strada che ritenevo giusta e la noncuranza per le difficoltà che avrei incontrato nella realizzazione dei miei progetti, lati del carattere che ritengo di aver ereditato da mio padre, mi hanno enormemente aiutato a far fronte agli anni difficile della vita”.
All’interno della sua autobiografia la donna aveva raccontato il rapporto con i suoi genitori, sia sua madre che suo padre: “A mio padre, come a mia madre debbo la disposizione a considerare con simpatia il prossimo, la mancanza di animosità e una naturale tendenza a interpretare fatti e persone dal lato più favorevole. Questo atteggiamento, che si manifestò anche più spiccatamente in mio fratello Gino, mi colpì sin dall’infanzia e determinò, almeno in parte, l’incondizionata ammirazione che avevo nei suoi confronti”.