Stanno piovendo tantissime critiche su Emmanuel Adebayor per la sua decisione di non dare aiuti nel corso dell’emergenza per il Coronavirus: dalla sua patria, il Togo, non sono poche le polemiche in questo senso. Anche in Africa il Covid-19 è arrivato, e c’è grande timore che possa causare parecchi più danni di quanto fatto in Europa; Adebayor, che oggi gioca in Paraguay nell’Olimpia Asuncion, non ne vuole sapere e ha deciso di non donare nulla. Non solo: a chi lo criticava, ha voluto rispondere con un video nel quale ha spiegato la sua posizione. Se non altro, possiamo almeno dire questo, non ha cercato scuse ma ha confermato quanto si dice su di lui. “E’ vero, non faccio donazioni” ha subito detto, sgombrando il campo da eventuali fraintendimenti ed evitando di cercare qualche giustificazione svolazzante. “Faccio quello che voglio fare e mangio quello che voglio mangiare, questa è la cosa più importante”.
ADEBAYOR, “AIUTI PER CORONAVIRUS? CHIEDETE AD ALTRI”
Dunque, il messaggio di Adebayor arriva diretto: non ci sono giri di parole, non ci sono accuse a qualcuno, non ci sono tentativi raffazzonati di spiegare come mai in emergenza Coronavirus non abbia deciso di aiutare le persone in difficoltà. “Qualcuno mi criticherà per non aver creato una fondazione a Lomé (la capitale del Togo, NdR) ma sembra che sia stato io a portare lì il virus” ha poi aggiunto l’attaccante, che semplicemente ha sottolineato che “la situazione è questa, molto sfortunata ma è così”. Una sorta di distacco senza emozioni quello di Adebayor, che poi ha proseguito il suo discorso e si è paragonato con colleghi che, al contrario di lui, sono sempre stati estremamente attivi nel prestare aiuti ai Paesi africani di origine: “Se volete potete paragonarmi con Didier Drogba e Samuel Eto’o, ma sfortunatamente io non sono loro. Sono Emmanuel Sheyi Adebayor e farò sempre quello che voglio”.
Si sperava quantomeno che “faccio quello che voglio” coincidesse in questo caso con qualche donazione in tempo di Coronavirus, ma non è così. Adebayor si è fatto notare per la prima volta, come attaccante, nel Monaco: due stagioni e mezzo che gli sono valse, a quasi 21 anni, il trasferimento nell’Arsenal dove è rimasto per tre anni e mezzo, segnando a raffica (un campionato da 24 gol) e guadagnandosi il trasferimento nel Manchester City che iniziava ad aprire ai grandissimi acquisti. I tifosi dei Gunners non l’avevano presa bene, lui alla prima contro l’Arsenal aveva segnato e si era fatto 100 metri di scatto per andare a inginocchiarsi provocatoriamente sotto il loro settore, iniziando davvero a far conoscere il suo personaggio. Peccato che dopo quella stagione (era il 2009-2010) non sia più stato lui: anonimo passaggio al Real Madrid (metà stagione), il ritorno in Inghilterra e quattro anni al Tottenham in cui ha solo parzialmente mostrato le sue capacità, quindi il Crystal Palace e addirittura l’Istanbul Basaksehir, favola emergente del calcio turco. A quel punto però i riflettori più abbaglianti erano già lontani: oggi Adebayor ha 36 anni, difficile rivederlo in Europa.