Adele Tulli è la figlia di Serena Dandini. Figlia d’arte, la ragazza è nata nel 1982 ed è la sola ed unica figlia della conduttrice televisiva. La figlia di Serena Dandini ha seguito le orme della madre lanciandosi in una carriera nel mondo dello spettacolo, ma completamente differente visto che ha studiato Screen Documentary presso la Goldsmith University di Londra. Durante il percorso accademico, la figlia d’arte ha approfondito gli studi di genere e sulla cultura queer. Il suo debutto come regista è stato con con il documentario 365 without 377, prodotto da Ivan Cortoneo, che ha vinto anche il premio come miglior documentario al Torino GLFF 2011 in cui ha trattato un tema importante: la lotta della comunità gay indiana.
Un tema sicuramente inedito e delicato che ha permesso alla figlia di Serena Dandini di farsi conoscere. Successivamente ha lavorato al film Normal in cui ha nuovamente trattato il tema del genere come ha raccontato proprio la regista: “da una ricerca per un dottorato che ho fatto in Inghilterra. Il riferimento immediato è stato “Comizi d’amore” di Pier Paolo Pasolini, sulla sessualità nell’Italia degli anni ’60. Per mettere a fuoco i temi da indagare ho viaggiato in auto insieme a sconosciuti attraverso la piattaforma Bla Bla Car, conversando con loro. Ma nel film mi sono concentrata sul linguaggio dei corpi nelle varie fasi della vita in situazioni esemplificative, riti di passaggio socialmente condivisi”.
Serena Dandini e la figlia Adele Tulli: “è stata molto critica nei miei confronti”
Oggi Adele Tulli, la figlia di Serena Dandini, vive tra Roma e Londra dove studia un dottorato teorico – pratico in cinema documentario alla Roehampton University e, inoltre, anche un post dottorato all’Università del Sussex. Nel 2015 è uscito il suo secondo film “Rebel Menopause” con cui ha vinto lo IAWRT 2015 International Award.
La conduttrice parlando del rapporto con la figlia Adele ha detto dalle pagine del Corriere della Sera: “a causa del mio lavoro, credo di essere stata una madre ingombrante, Adele è stata giustamente molto critica nei miei confronti e ha voluto fare il suo percorso indipendentemente da me. Ora ha 39 anni, fa la documentarista, è più colta, più preparata di me e siamo al giro di boa: è il momento della riconquista, abbiamo un rapporto meraviglioso. Voglio consolare, rassicurare tutte le mamme delle ventenni di oggi: la razza migliora”.