Botta e risposta tra Selvaggia Lucarelli, Lorenzo Biagiarelli e l’agenzia di stampa Adnkronos per un articolo riguardante la mancata partecipazione del noto chef e fidanzato della giornalista alla Festa del Bio 2024 a Milano a causa del clamore seguito alla vicenda della morte della ristoratrice di Lodi. Questo il motivo per il quale l’organizzazione avrebbe deciso di non prendere in considerazione la presenza di Biagiarelli. L’agenzia di stampa, che nel suo articolo ha citato come fonte proprio l’organizzazione dell’evento, è stata smentita dal diretto interessato in una storia su Instagram. «Leggo con stupore che secondo Adnkronos (che non mi ha contattato per accertarsi della veridicità della notizia) quest’anno sarei stato escluso dagli ospiti della Festa del Bio di Milano, nonostante fossi stato “un grande protagonista delle edizioni passate”. Parola degli organizzatori, che avrebbero preso questa decisione “a causa della troppa esposizione mediatica sul caso di Lodi”. La notizia è totalmente falsa, dal momento che non solo non ho mai ricevuto alcun invito da parte degli organizzatori della Festa del Bio per quest’anno, ma nemmeno sono mai stato, negli ultimi sei anni, il protagonista degli eventi dell’organizzazione».



Story su Instagram che Selvaggia Lucarelli ha condiviso, prima di replicare all’Adnkronos con una sua riflessione: «Come nasce una notizia totalmente falsa come questa? E chi ne trae vantaggio? Perché o qualcuno ha chiamato Adnkronos e gli ha raccontato una falsità (e nessun giornalista ha verificato la notizia chiamando Lorenzo) o Adnkronos ha chiamato la festa del Bio per chiedere esplicitamente di Lorenzo. In ogni caso, come mai una agenzia di stampa che diffonde notizie di cui si nutre poi il resto della stampa non fa mezza verifica?».



ADNKRONOS “NESSUNA RICHIESTA DI RETTIFICA, MA REPLICA NEL FAR WEST DEI SOCIAL”

Di fronte all’accusa di aver diffuso una fake news, l’Adnkronos ha deciso di replicare. «E benché ci siano davvero tante cose più importanti e gravi che accadono nel mondo e di cui dovremmo e vorremmo occuparci, ahimè, mi corre l’obbligo di difendere l’agenzia di stampa di cui sono direttore e il lavoro dei colleghi», ha scritto Davide Desario, che in primis ha confermato la veridicità della notizia data, poi ha fatto delle precisazioni. «Tutti sanno che se si vuole una rettifica su un organo di stampa bisogna farne richiesta a norma di Legge e laddove non venisse accolta l’interessato può rivolgersi alla magistratura. All’Adnkronos non è giunta alcuna richiesta a norma di legge da parte di Lorenzo Biagiarelli». Tutto ciò non sarebbe avvenuto, secondo quanto ricostruito dal direttore dell’agenzia di stampa. «Al sottoscritto sono arrivati solo dei “messaggi” privati e nemmeno dal diretto interessato. Un po’ come se invece di fare ricorso al prefetto o al Giudice di Pace contro una multa giudicata ingiusta, un automobilista facesse scrivere privatamente al comandante dei vigili. In un Paese di Diritto non funziona così».



Desario evidenzia che Lorenzo Biagiarelli e Selvaggia Lucarelli «hanno preferito scatenarsi nel Far West dei social dove tutto vale usando la clava della loro massiccia base di follower (oltre un milione lei, circa 230mila lui) e accusando l’Adnkronos con una certa violenza verbale di aver dato una falsa notizia». Il riferimento è alle storie su Instagram sopracitate. Nessuna retromarcia, dunque, da parte dell’agenzia di stampa: «Noi, donne e uomini dell’Adnkronos, continueremo a fare il nostro lavoro con passione e rigore. Ci capiterà di sbagliare e come sempre saremo pronti con tutti e a fare il nostro dovere correggendo gli errori. Anche con Biagiarelli e Lucarelli. Ma non è davvero questo il caso», ha concluso il direttore dell’agenzia.