Bambini e adolescenti sempre più dipendenti e meno propensi alla socializzazione. Gli under 17 hanno subito effetti potentissimi nel corso della pandemia, che proseguono anche anni dopo la fine delle restrizioni Covid: queste, si può dire con certezza, hanno cambiato per sempre la loro vita. I numeri che arrivano dalla fondazione “Con i bambini” da Openpolis spaventano: mezzo milione di ragazzini è a rischio dipendenza da internet mentre oltre 370 mila hanno dipendenza da cibo e disturbi alimentari vari. Quasi 66mila sono hikikomori, ossia tendono ad isolarsi completamente dalla società, mentre crescono anche i ricoveri in pronto soccorso: sono stati quasi 3 mila nel 2021.



Nonostante questo scenario non molto ottimistico, il 60% dice di aver fiducia sulle sue prospettive future. Marco Rossi Doria, presidente di “Con i bambini”, ad Avvenire spiega: “Il mondo degli adulti ha difficoltà a comprendere le ragioni di questo disagio diffuso, presente già da prima della pandemia ma cresciuto durante quel periodo drammatico”. Per questo motivo è stata avviata una campagna, “Non sono emergenza”, che ha come scopo quello di affrontare il disagio giovanile dando un’immagine degli adolescenti che non sia quella di un problema, ma di una risorsa.



Adolescenti sempre più isolati: “I grandi non ci capiscono”

Il tema del disagio giovanile non riguarda soltanto i ragazzi e le loro famiglie ma anche le agenzie educative come scuola, istituzioni, enti locali, mondo della cultura, dello sport, dell’informazione e così via. Il primo passo, secondo gli esperti, è quello di mettere da parte i pregiudizi e i luoghi comuni. I giovani, ad esempio, pensano che gli adulti non li capiscano: lo dice il 54% di loro e il 45% dei “grandi” si dice d’accordo. Così tanti giovani fuggono e si rifugiano nel mondo virtuale dei social.

Circa 100.000 tra ragazze e ragazzi, cioè il 2.5% degli 11-17enni, mostra segni di dipendenza dai social e il 75% di questi fa fatica a parlare con i genitori. In questo contesto crescono anche gli episodi di bullismo che riguardano il 10% degli studenti delle scuole secondarie, mentre la percentuale sale di quasi il doppio tra gli stranieri, raggiungendo il 18.2%. Anche le ragazze sono soggetti più a rischio di episodi di bullismo. Nonostante questo scenario pessimistico, i ragazzi sono fiduciosi in vista del futuro e convinti che le cose possano cambiare, anche mettendoci del loro in prima persona: sempre più spesso, infatti, fanno parte di associazioni ecologiche o per i diritti civili e partecipano a manifestazioni per la pace.