Governo al lavoro per le imprese, previsti investimenti e novità: parola di Adolfo Urso. Intervistato dal Sole 24 Ore, il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha confermato che tra le risorse messe in campo e la riduzione del tasso di interesse nei prossimi due anni potrebbe concretizzarsi una ripresa significativa degli investimenti. Tra i provvedimenti, il piano Transizione 5.0 e la nuova tornata degli eco-bonus per le auto.
Gli investimenti 5.0 verranno incentivati fino al 40 per cento, ha spiegato Urso, ossia il doppio rispetto all’attuale incentivo. Previsto un limite agli investimenti agevolabili a 50 milioni anziché 20 e viene riammesso – entro il 10 per cento dell’investimento agevolabile – anche le spese per la formazione, “perché oltre alle macchine serve chi è in grado di farle funzionare”. Il ministro ha aggiunto: “Ci tengo inoltre a sottolineare che punteremo per quanto possibile a privilegiare al massimo la tecnologia europea e quindi nazionale”.
Il punto di Urso
Per quanto concerne il settore automotive, Urso ha annunciato cinque tavoli tecnici di settore per arrivare un accordo di sviluppo complessivo sull’auto. Due gli obiettivi: migliorare il parco auto che è il più vecchio d’Europa e aumentare la produzione italiana. Una riflessione importante anche sull’ecobonus: “Pensiamo di poter essere pronti con il Dpcm entro gennaio. Il Fondo automotive ha una disponibilità totale di 6 miliardi fino al 2030: per il prossimo anno potremo utilizzare 610 milioni cui aggiungere 320 milioni di avanzi arrivando quindi quasi a 1 miliardo”. Il nuovo eco bonus premierà in misura crescente l’acquisto delle vetture dalla fascia 61-135 grammi di Co2 per chilometro alle meno inquinanti, elettriche e ibride plug-in “prevedendo maggiorazioni per chi rottama vetture più vecchie, a partire dalle Euro 0 e Euro 1, fino a un massimo di 11 mila euro”: “Confermiamo la maggiorazione per le famiglie con Isee sotto i 30 mila euro e riapriamo anche alle persone giuridiche, incluse le società di noleggio. La modulazione dei tetti di prezzo infine ci garantirà di sostenere in particolare la produzione italiana. Ricordo che nel 2022 solo il 19-20% degli incentivi è andato a modelli prodotti in Italia e se nemmeno i nuovi bonus invertiranno la tendenza dovremo prenderne atto e spostare più risorse sul lato dell’offerta, cioè sul piano degli investimenti produttivi”.