Adolfo Urso parla della manovra finanziaria
Adolfo Urso, il ministro per le imprese e il Made in Italy ha recentemente rilasciato un’intervista a La Stampa nella quale ha parlato della manovra finanziaria che ha in mente di approvare. “Sarà una manovra all’insegna della responsabilità ma anche della concretezza”, ha detto, “non possiamo fare tutto e subito” ma occorre avere “una visione strategica, riformatrice, pragmatica ma anche determinata”. Fino a questo momento, dice, “non ci siamo limitati a fronteggiare l’emergenza energetica con misure ancora più significative” del governo Draghi, “ma abbiamo anche agito alla fonte attivando nuove concessioni per l’estrazione del gas“.
Per le imprese, sostiene Adolfo Urso nella sua intervista, “punto a dare continuità e potenziare l’intervento sulla formazione”. Poi si procederà verso una razionalizzazione “degli incentivi, renderli strutturali, concentrare gli sforzi su quelli che rendono di più”, ma su questo fronte avverte che “presenteremo un Ddl ad hoc”. Ma le imprese non sono l’unico tipo di intervento che Urso ha in mente, ed infatti in merito al taglio dell’IVA su pane, pasta e latte sostiene che sarà previsto anche un sistema di vigilanza sui prezzi che porterà anche a redigere “un benchmark di prezzi di riferimento (..) che consentirà al consumatore una scelta più consapevole”.
Adolfo Urso: “Incentivi alle famiglie con più figli”
Nella sua intervista, inoltre, Adolfo Urso ci ha tenuto a ribadire ancora una volta, in merito all’allargamento del cuneo fiscaleaumentare i salari (..) così da consentire alle aziende che lo possono fare, di ‘incrementare’ la prossima tredicesima senza ulteriori costi”. Inoltre, il taglio di due punti del cuneo fiscale “sarà rifinanziato” anche quest’anno “e faremo qualcosa di più nella direzione che abbiamo scelto, sempre con particolare attenzione a chi ha più figli“.
Commentando, invece, la questione relativa al rigassificatore di Piombino Adolfo Urso ha detto che si tratta di una manovra necessaria, ma che “credo che stavolta lo Stato debba dimostrare di mantenere e subito gli impegni presi”. “Sto lavorando anche sul fronte della siderurgia”, dice Urso, ed “arrestare il declino” del settore. Sull’ex ILVA di Taranto sostiene che “i patti prevedevano almeno sei milioni di tonnellate di produzione l’anno, siamo ad appena tre” sostenendo che dietro ci sia anche, ma non solo, un problema di governance, “lo Stato ci ha messo il denaro e altro è già stato stanziato, ma non influisce in alcun modo sulle scelte aziendali”.