Il problema non sembra tanto essere di tipo economico. Perché scegliere di avere un figlio al giorno d’oggi richiede coraggio in termini di costi ma non solo. E non è neanche la paura di offrire ad un nascituro una società ormai alla deriva. Anche la burocrazia ci si mette di traverso per chi sceglie l’adozione, troppo intricata, con un iter troppo lungo che spesso scoraggia. Ed è forse proprio quest’ultimo aspetto che ha fatto registrare un calo nelle adozioni. Come riporta Libero infatti sono cresciuti in maniera esponenziale i numeri di chi ha optato per l’utero in affitto e la fecondazione assistita.
Il dipartimento per la Giustizia minorile, sul proprio sito, ha pubblicato un report da cui emerge l’impennata verso il basso delle adozioni negli ultimi 20 anni, passando dalle 12.901 nel 2001 per arrivare alle 7.970 nel 2021 (ultimo anno disponibile in termini statistici). Una sforbiciata continua a partire dal 2015, quando sono state 9.007, ben sotto le 10mila unità (e il periodo non è casuale dato che nel 2014 la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto di fecondazione eterologa). Ora si sono assestate intorno alle 8mila annue le richieste di adozioni, col record negativo del 2020 (6.982) dovuto alla pandemia da Covid-19 che ha contribuito a rallentare ulteriormente la burocrazia già di suo impervia.
ADOZIONI: UN PERCORSO AD OSTACOLI
Come abbiamo detto ad incidere negativamente sulle adozioni è sicuramente la burocrazia. Basti pensare che nel 2021 hanno riguardato appena 866 bimbi o ragazzini, praticamente poco più di un decimo delle possibili famiglie che ne hanno fatto richiesta. Perchè non sempre le richieste di adozione vanno in porto dopo la richiesta da parte di una coppia. E sul fronte delle adozioni internazionali va persino peggio: nel 2021 sono stati adottati 563 minori stranieri, nel 2022 sono stati 565 mentre nel primo semestre di quest’anno altri 248.
Ma sono anche le tempistiche a giocare un ruolo preponderante: per esattezza ci vogliono 4 anni e 5 mesi per adottare un bambino, con lungaggini sempre più protratte negli anni. E poi sì, possiamo anche considerare a margine anche l’aspetto economico: si calcolano infatti circa 20 mila euro con riguardo alle adozioni internazionali, tra i vari viaggi per iniziare la conoscenza col minore, i visti e le spese per l’interpretariato.
FECONDAZIONE ASSISTITA E UTERO IN AFFITTO IN AUGE…
Non meno pazienza richiedono anche i cicli di fecondazione assistita, che però, sempre come riporta Libero, hanno registrato un netto aumento, arrivando a sfiorare i 100 mila l’anno. Nel 2019, in Italia, sono stati effettuati 99.062 cicli di pma, un numero in leggero aumento rispetto sia al 2018 (97.509) sia al 2016 (91.409).
Poi il desiderio di essere genitori si è anche spinto oltre. E così ecco anche la maternità surrogata, meglio nota come utero in affitto, di cui si sa poco in termini statistici e che, tuttavia, sembra anch’essa un fenomeno in crescita: in Italia viene praticata, a quanto pare, circa da 250 coppie all’anno, nove su dieci composte da partner eterosessuali. Nel 2016, per avere un indicativo termine di paragone, quindi appena sette anni fa, si stimavano cifre di molto inferiori: cento bimbi e l’80% di genitori eterosessuali che optavano per una madre surrogata.