Adriana Volpe è uno dei volti simbolo della Rai, dove ha condotto una serie di programmi fin da giovanissima. La carriera televisiva è cominciata dopo un anno in cui aveva tentato la carriera da modella, come racconta a “Storie di donne al bivio”: “Dopo il liceo ho tentato di fare la modella ma quando ho capito che non sarei mai diventata modella, ho fatto un provino per la tv: cercavano una figura da accostare a Fabrizio Frizzi per fare gli stecchetti musicali. Feci il provino con tante ragazze che avevano già fatto tv mentre io non avevo fatto nulla, solo un anno la modella. Mi presero perché dissero che non ero solo pensante ma anche parlante”.



Nel 2020 Adriana Volpe ha preso parte al Grande Fratello “perché era comunque un lavoro e poi ho pensato che per la prima volta avrei fatto un programma senza copione, che mi dava l’opportunità di farmi conoscere per come sono. Sapevo che andavo incontro a un’esposizione rischiosa perché o ne esci in ginocchio o ne esci benissimo: per me è stata un’opportunità per far capire meglio come penso, come ragiono, che tipa sono. Io rifarei tutto, mi sono messa in gioco e mi è piaciuto molto capire che amavo l’adrenalina della libertà. Ho capito che potevo correre da sola, credere in me stessa e nelle mie potenzialità”. Dopo quell’esperienza nella Casa, per lei è arrivata un’opportunità lavorativa su LA8 che l’ha “costretta” a trasferirsi a Milano insieme alla figlia, Gisele, in piena pandemia: una sfida durata un anno che le due hanno affrontato riscoprendosi ancora più unite.



Adriana Volpe: “Ero una ragazzina curiosa e scapestrata”

Adriana Volpe si descrive come “una ragazzina curiosa, un po’ scapestrata, non sentivo il pericolo mentre da quando sono diventata mamma lo sento eccome. Prima non sentivo il pericolo, magari mi lanciavo da un fienile: ero una Heidi in montagna. Ero molto più spensierata mentre oggi sono diversa, forse perché sono mamma e ho delle responsabilità: cerco di prevedere le cose e farle fatte bene perché quella è l’unica eredità che lasciamo agli altri”.

A “Storie di donne al bivio”, la conduttrice si guarda anche indietro e spiega: “Da bambina volevo fare la vulcanologa perché mi avevano regalato un libro che parlava di questo ed ero affascinatissima. Dopo volevo diventare avvocato, dopo ancora medico. Quindici anni fa ero una sognatrice, avevo fame di fare e di arrivare: oggi mi descriverei più guerriera”. Parlando dell’Adriana di oggi, spiega: “Penso che la vita vada vissuta, bisogna osare. Non amo l’apatia, il fatto di rimanere fermi o inattivi: io cerco sempre di non rimandare mai a domani quello che posso fare oggi”.