Adriana Volpe rifiuta il posto al GF Vip 7? L’indiscrezione
Ariana Volpe è un’ex concorrente del reality, ma ha anche ricoperto il ruolo d’opinionista della scorsa edizione del Grande Fratello Vip con Sonia Bruganelli. Mentre quest’ultima è stata riconfermata come opinionista, sembra che la conduttrice abbia rifiutato il ruolo di concorrente al GF Vip 7.
A lanciare l’indiscrezione è stato il portale Pipol TV in cui, come riporta Novella 2000, si legge: “Insomma il GF Vip quest’anno è davvero avvolto per tre quarti del cast nel mistero. Cast che avrebbe potuto ospitare nuovamente Adriana Volpe come concorrente. Ma lei ha rifiutato”. Dunque, sembra che oltre al ruolo d’opinionista Adriana Volpe abbia anche rifiutato la possibilità di rientrare nella Casa. A confermare o smentire questa indiscrezione non è ancora intervenuta la diretta interessata, che potrebbe dare delle spiegazioni nelle prossime ore.
Grande Fratello Vip 7: tutti i nomi papabili per il cast del reality
Adriana Volpe a parte, sono molti i nomi chiacchierati sul web che potrebbero entrare nel cast del Grande Fratello Vip 7. Quest’anno sembra che Alfonso Signorini voglia mantenere il riserbo sui vip che entreranno nella Casa, fino alla prima puntata del reality. Alcuni nomi sono già circolati; Antonino Spinalbese, ex di Belen Rodriguez e padre di sua figlia Luna Marì, ma anche un volto noto di Uomini e Donne che non sarà Andrea Nicole. Pamela Prati, Elenoire Ferruzzi e anche Chadia Rodriguez e Asia Gianese.
Dopo l’indiscrezione su Adriana Volpe, l’unico personaggio del mondo dello spettacolo ad essere stato confermato è Giovanni Ciacci. Il fashion stylist, in occasione di un’intervista al settimanale Chi, ha raccontato di essere sieropositivo. Come riporta Biccy, il primo concorrente del GF Vip 7 dichiara: “Sono sieropositivo e mi piacerebbe parlarne. Negli Anni 80 la parola Hiv era sinonimo di morte. Le cure antiretrovirali non si erano ancora trovate, moriva un sacco di gente. Per chi si infettava la sieropositività era solo l’anticamera dell’Aids che lo avrebbe condotto dritto al cimitero. Oggi, con le cure, il tasso virale nel sangue viene annullato e non ci si ammala più di Aids. Certo, si muore ancora: chi non si può o non vuole curarsi o chi si accorge troppo tardi della sua sieropositività, magari in Aids conclamato. Ecco, in questi casi è difficile intervenire con successo sulla malattia”.