Adriano Celentano regala un bellissimo monologo durante l’ultima puntata di “Adrian“, lo show evento trasmesso in prima serata su Canale 5. Il Molleggiato tra un’esibizione e l’altra ha regalato al pubblico un nuovo toccante monologo in cui ha parlato della figura di Gesù Cristo. “Sentivo di voler ringraziare e ho scoperto Gesù” esordisce così il cantante che poi prosegue dicendo: “C’era anche un ignorante che ero io. Niente, avevo questa mania, da quel momento ho cominciato ad interessarmi di tutto quello che faceva Gesù. Sapevo del presepio che era nato e poi crocifisso. Quando da Foggia è venuto mio zio Alfonso, fratello di mio padre, io arrivo a casa dal lavoro e lui era a casa mia e dico ‘zio! Ero contentissimo che era venuto a trovarmi, lui era molto religioso, andava a messa tutte le mattina alle 5 da 50 anni, aveva anche un figlio prete che è morto giovane. Quando l’ho visto gli dico sai che adesso mi interesso, ma tu vai sempre in chiesa tutte le mattine alle 5? E lui dice sempre. Allora dico, ecco ma secondo te, tu che vai sempre in Chiesa, quando noi po dopo muoviamo cosa c’è di là, lui mi guarda e dice “che ci deve essere”. Sul finale poi parte la canzone “Soli”.
Adriano Celentano: “La vita è un morire ogni giorno”
Il monologo di Adriano Celentano prosegue anche dopo la performance di “Soli”. Il Molleggiato si confronta con il tema della vita: ” la vita per quanto splendida non è niente altro che morire ogni giorno, infatti se ci fate caso oggi siamo molto più morti di ieri”. Celentano poi prosegue dicendo: “quanto lunga dovrà essere questa lieve e giusta agonia dipenderà esclusivamente dai nostri comportamenti attraverso i quali scorrono anche momenti di grandi gioia come il delicato periodo dell’adolescenza, la scuola, i primi innamoramenti, fino al grande racconto della nostra vita ai nostri nipotini. E mentre tutto scorre come dice la canzone dei Negramaro, c’è qualcosa di irrisolto, una domanda che per molti di noi rischia di morire senza risposta. Si, e questi molti che sono tantissimi, sono quelli che camminano sempre chiedersi il perchè, senza chiedersi mai come possono fare l’amore senza il bisogno di un trasformatore o di un pieno di benzina. Chi dobbiamo ringraziare per questa meravigliosa autonomia che possiede soltanto l’uomo?
Adriano Celentano: “morire per sempre oppure morire solo per un minuto?”
Il Molleggiato cerca una risposta, ma prosegue il suo monologo dicendo: “è una domanda che purtroppo è valida solo finché si è vivi e ci mette dinanzi ad una scelta: morire per sempre oppure morire solo per un minuto, anche se in entrambi i casi si dovrà comunque morire. Non ho dubbi che, anche voi che adesso che state guardando lo spettacolo, scegliereste la seconda opzione ossia di morire anche solo per un minuto ed io sono d’accordo con voi perchè quel minuto durante il quale solo per un minuto ci farebbe morire, è quel minuto che stiamo vivendo adesso”. Il pensiero di Adriano è generale: “non sto parlando solo di noi, ma di quelli che uccidono o stuprano, che uccidono un bambino, oppure la mafia., la camorra, la Ndrangheta, non si accorgono che quel minuto dura un’eternità. Se in quel minuto non ci pentiamo di quello che abbiamo fatto allora sono guai, perchè moriremmo per sempre e non è detto che in quel per sempre non ci sia anche la sofferenza. Il Vangelo parla di fuoco indistinguibile, la sofferenza può essere di tanti tipi ed una di questa può essere che dopo aver fatto quattro passi in Paradiso ed osservare quello che il Padre ha fatto per noi, arriva qualcuno e ci dice “mi dispiace non posso accogliervi, il vostro vestito è macchiato”.