Era aprile quando smentivamo la notizia della morte di Adriano Celentano, che non era altro che una terribile bufala. Ne è passato di tempo da allora, eppure ci ritroviamo a svolgere lo stesso compito. In questi giorni, infatti, si è diffuso un equivoco riguardo l’artista, che si è trasformato in una vera e propria fake news che ha preso piede sui social, ingrossandosi al punto tale da rendere il nome del cantautore uno dei più cercati oggi in Rete, in particolare sui motori di ricerca.



La colpa, perché di merito non possiamo parlare, è di un titolo “acchiappaclick” usato per attirare lettori. Sostanzialmente un sito ha diffuso una semplice notizia di cronaca, riguardante incidente stradale nel quale ha perso la vita un ragazzo che con il musicista ha in comune solo il cognome. Ma evidentemente ciò si è rivelato sufficiente per tirar su un titolo ambiguo su Adriano Celentano che potesse appunto attirare click.



LA STRATEGIA ACCHIAPPACLICK DIETRO LA BUFALA

Il problema è che così in molti hanno pensato che la notizia riguardasse Adriano Celentano che, a scanso di equivoci, è vivo e vegeto. Si è scelto di puntare stavolta sull’omonimia, seppur parziale, nel tentativo di proteggersi da critiche, così che nessuno potesse smentire la frase «Celentano è morto». Di fatto, solo accedendo all’articolo in questione ci si rende conto che a morire non è stato il cantante.

I fan di Adriano Celentano, ma più in generale gli utenti sui social, non hanno preso bene la bufala e questo tentativo di far letture con una strategia appunto “acchiappaclick”, infatti si sono scagliati contro il sito per questo gesto. In attesa che gli algoritmi che “governano” la Rete comincino a penalizzare questo modo di fare giornalismo, gli utenti sono chiamati a prestare ulteriore attenzione, mentre chi lavora in questo settore è richiamato a farlo con responsabilità e, purtroppo, a dover smentire bufale, come quella (l’ennesima) di Adriano Celentano morto.