Adriano Panzironi rischia una condanna a 2 anni e otto mesi di carcere per esercizio abusivo della professione medica: questa la richiesta fatta dalla procura di Roma nei confronti del cosiddetto “guru delle diete”, noto per aver inventato il regime alimentare Life 120 a cui ha dedicato un libro. A rischio anche il fratello Roberto, per il quale la richiesta di condanna è di un anno e quattro mesi: nel suo caso l’accusa è di aver concorso all’esercizio abusivo sia dal punto di vista materiale che da quello morale. Questi i punti principali delle conclusioni del pm Francesco Paolo Marinaro durante l’udienza che si è tenuta al tribunale monocratico capitolino che vede imputati i due fratelli.



Durante la requisitoria ha evidenziato che Adriano Panzironi voleva dimostrare che la sua medicina fosse valida e alternativa, ma gli ordini professionali dei medici concordano sul fatto che non abbia i titoli per dispensare consigli, non essendo medico. Sebbene le indagini non abbiano rilevato reati come le lesioni personali, permangono i rischi dall’esercizio abusivo della professione medica secondo l’accusa.



CASO ADRIANO PANZIRONI, QUALI SONO LE ACCUSE

L’aspetto più importante della vicenda, secondo il pm, è che Adriano Panzironi abbia esercitato la professione di medico pur non rispettando i requisiti richiesti e ha fornito consigli, come l’eliminazione dei carboidrati a persone che ne abusavano in passato. L’obiettivo era far recuperare la salute ai suoi “pazienti”, fornendo trattamenti creati da lui, approfittando del “loro stato emotivo debole“. I clienti erano gli ascoltatori del suo programma tv Life 120 Channel, trasmesso sul digitale terrestre. Dopo i contatti, somministrava indicazioni personalizzate sulle diete, regimi alimentari e metodi di nutrizione tramite operatori call center o conversazioni via social, come Facebook.



Dall’inchiesta è emerso anche che eliminava alcuni cibi, ne consigliava altri su specifici dosaggi e faceva assumere integratori alimentari che vendeva online. Per sostenere le sue condotte, Adriano Panzironi avrebbe pubblicato il libro “Vivere 120 anni – Le verità che nessuno vuole raccontarti“, in cui sono riportate le composizioni dei pasti e le tipologie degli stessi. Ora l’imputato può fornire la sua versione con l’arringa difensiva. La sentenza del processo di primo grado è prevista all’inizio del nuovo anno.