Adriano Panzironi ancora al centro della bufera. Protagonista di una intervista rilasciata a Radio Capital, il giornalista ha rifiutato con forza l’appellativo “guru delle diete” che spesso gli è stato attribuito negli ultimi anni. “Il termine è stato usato con un significato dispregiativo: si parla di seguaci, cioè di chi segue qualcuno senza farsi domande”, ha commentato. A sua detta però, nel suo caso non ci sarebbero affatto dei seguaci ma anzi quello di Life120 lo definisce semplicemente “un popolo, persone che sono tornate in salute perché sono tornate consapevoli”. Secondo Panzironi, dunque, Life120 non sarebbe affatto un metodo, come finora detto, bensì “uno stile di vita”. Grazie a ciò, il giornalista promette di allungare la propria vita fino a 120 anni grazie ad una determinata alimentazione ma soprattutto all’uso di alcuni integratori, venduti dallo stesso Panzironi. Coloro che hanno deciso di fidarsi di lui, hanno ammesso di aver avuto molteplici benefici. “Abbiamo avuto tantissimi casi di parodontite risolte, di carie che spariscono… il nostro corpo ha una capacità riparativa straordinaria”, ha raccontato il promotore a Radio Capital.
ADRIANO PANZIRONI E LE SUE VERITÀ SCOMODE
I farmaci non sono del tutto esclusi dalla visione di Adriano Panzironi ma, sostiene, “devono essere un’extrema ratio da usare quando le altre armi terapeutiche sono esaurite”. In merito ha tirato in ballo addirittura Ippocrate, accusando poi i medici di oggi di non fare neppure un esame sull’alimentazione. Lui, però, medico non lo è e nonostante abbia inventato Life120 e scritto il best seller “Vivere fino a 120 anni” si definisce “non un ricercatore, ma un giornalista”. Lo scorso maggio però è stato sospeso dall’Ordine per otto mesi. Nel corso della sua attività ha ammesso di aver ricevuto numerose minacce di morte via social: “ho denunciato più di 5mila persone. Io sono un giornalista che sta scoprendo delle verità scomode, che sta portando una rivoluzione sull’alimentazione e sulla salute del prossimo, e questo sta comportando una riduzione di fatturati di società farmaceutiche e alimentari”, sostiene. Io ho detto semplicemente che un giornalista che racconta delle verità deve essere protetto, perché un giornalista può essere eliminato, quando non ci sono altre mosse, anche fisicamente per impedire che racconti delle verità”, ha chiosato.