Adriano Panzironi, medico abusivo che spacciava dei semplici integratori come delle pillole miracolose in grado di curare numerose malattie e far vivere fino a 120 anni, è finito nuovamente nei guai. Questa volta nel mirino ci sono dei mancati pagamenti a dipendenti e fornitori dei suoi negozi Life120. “Io ho deciso di parlare perché non voglio più avere a che fare con persone poco trasparenti” racconta Maria del negozio Life120 di Catania. All’epoca il punto vendita guadagnava circa 17.000 euro al mese e le pillole che pagava 4 euro, le rivendeva a 39 euro, come rivelato dalla ex dipendente.



“Con le aperture continue che ha fatto non aveva il capitale per rifornire tutte queste spese. Siccome non si poteva permetterci di licenziarci, per non perdere i sussidi dello Stato, ha attuato dei finti trasferimenti chiudendo alcuni punti vendita perché non aveva pagato gli affitti. Quindi mi ha trasferito a Palermo, a 200 km dalla mia residenza. Sono stata obbligata a dare le dimissioni per giusta causa” ha spiegato la ragazza.



Adriano Panzironi promette: “I dipendenti possono stare tranquilli”

“Ho cominciato a lavorare per Adriano Panzironi nel 2019 per 1.300 euro – ha rivelato ancora un’altra dipendente di Life120 – Quando è entrato in sofferenza ha cominciato a zoppicare con gli stipendi e ci ha messi in solidarietà. Poi ha cominciato a non pagare proprio più. Devo ancora prendere stipendi arretrati. Addirittura persone in maternità o con 104 non sono state pagate, mentre lui ha la villa con piscina e il macchinone, io fatico a pagare la mia utilitaria. Non può prendere in giro le persone e pagare come dice lui”. Anche i fornitori spiegano a Le Iene: “Non abbiamo più avuto notizie, vorremmo rivolgerci al recupero crediti” e ancora “c’è un’ingiunzione in corso”.



Proprio Le Iene hanno intercettato Adriano Panzironi, chiedendo spiegazioni sui mancati pagamenti. La giustificazione dell’imprenditore non si è fatta attendere: “Purtroppo per colpa di persone come voi andiamo in crisi perché voi mettete in discussione le imprese italiane. Abbiamo fatto un piano di rientro con tutti perché i dipendenti vengono sempre al primo posto. Le persone sono andate via volontariamente. Abbiamo pagato sempre tutto. Abbiamo dovuto chiudere dei negozi per colpa di programmi come Le Iene. I dipendenti possono stare tranquilli”.