Un autentico episodio di pirateria aerea, quello verificatosi nei cieli della Bielorussia dove un volo della Ryanair è stato obbligato ad atterrare da un jet militare con la scusa che ci sarebbe stato un ordigno esplosivo a bordo. L’obiettivo invece era arrestare il blogger e attivista dell’opposizione Roman Pratasevich. “Più si analizza l’episodio” ci ha detto il professor Enzo Cannizzaro, docente di diritto internazionale nell’Università di Roma La Sapienza, “e più si evidenziano molteplici violazioni di ogni diritto internazionale. Di fatto è stato messo in atto l’uso della forza militare in violazione dell’articolo 2 paragrafo 4 della carta delle Nazioni Unite, ma non solo.



In casi come questo si deve osservare il cosiddetto diritto di bandiera, cioè può intervenire solo il paese presso il quale l’aereo in oggetto è registrato in caso si debba prelevare un passeggero sospetto. La Bielorussia non aveva nessun diritto di fare quello che ha fatto”. L’Unione Europea ha preso posizione con fermezza davanti all’episodio, sanzioni mirate e sospensione del piano di aiuti economici, ma avendo la Bielorussia l’alleato russo pronta a sostenerlo, “il rischio è che tutto finisca presto nel dimenticatoio, come nel caso del dissidente russo Alexei Navalny”.



È davvero difficile risalire a episodi analoghi come questo a cui abbiamo assistito; lei che opinione si è fatto?

Si tratta chiaramente di un grave illecito internazionale. Si tratta di una violazione sia della convenzione di Montreal del 1971, relativa all’eliminazione di atti contrari alla sicurezza della navigazione aerea, ma anche delle regole consuetudinarie. Il diritto internazionale vieta agli Stati di interferire con la navigazione pacifica di aerei che abbiano titolo a sorvolare il loro territorio.

Quale altra violazione è stata messa in atto?

È stato violato il divieto all’uso della forza stabilito dalla Carta delle Nazioni Unite all’articolo 2, paragrafo 4, oltre che dal diritto consuetudinario. All’areo civile non è stato chiesto di atterrare, ma vi è stato costretto sotto la minaccia di aerei militari bielorussi. Questo è uso della forza nei confronti dello Stato di registrazione dell’aereo.



Che sarebbe l’Irlanda, essendo il volo della compagnia irlandese Ryanair. Si è usata la scusa del pericolo di una inesistente bomba a bordo. In quel caso il pilota trovandosi più vicino alla meta che all’aeroporto di Minsk avrebbe dovuto proseguire, giusto?

Esatto. Inoltre, se questa fosse stata la giustificazione, le autorità bielorusse non avrebbero avuto alcun diritto di prelevare alcuna persona a bordo. Questa è un’interferenza con il principio dell’esclusiva autorità dello Stato di bandiera dell’aereo. Anche gli aerei, e non solo le navi, hanno una bandiera, che è il paese di registrazione dell’aereo e solo questo può intervenire per eventuali episodi accaduti a bordo o per la presenza di una persona sospetta.

Il presidente americano Joe Biden è intervenuto denunciando “un vergognoso assalto al dissenso politico”. Cosa ne pensa?

È una dichiarazione di carattere politico. L’illecito non è stato commesso nei confronti del dissidente catturato, ma rispetto allo Stato di bandiera dell’aereo. Giuridicamente, la cattura del dissidente è stato un episodio paragonabile a una cattura extraterritoriale.

Che ne dice della reazione dell’Unione Europea con sanzioni e sospensione degli aiuti economici? Troppo blanda?

Sono reazioni che hanno una loro forza. Tuttavia regimi come quello bielorusso sono disposti a tollerare ogni sanzione che impoverisca la popolazione pur di mantenere il potere. Potrebbero essere forse più efficaci le sanzioni mirate, rivolte cioè alle persone che gestiscono il potere in questi Stati.

In realtà sono stati sanzionati diversi oligarchi vicini al presidente bielorusso, ma non c’è grande preoccupazione in quanto dietro le spalle hanno la Russia di Putin che li sostiene anche economicamente.

Anche rispetto alla Russia l’azione dell’Ue dovrebbe essere più ferma. E così anche rispetto ad altri regimi dittatoriali come la Turchia e l’Egitto, per citarne alcuni. Se questo non accade, è dovuto verosimilmente ad interessi economici e strategici. È triste dirlo, ma è così.

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