L’aeroporto di Francoforte è stato bloccato stamane per diverse ore da un gruppo di attivisti, un’azione dei noti ambientalisti che ha costretto lo scalo sul Meno a sospendere temporaneamente tutti i voli, pena l’impossibilità di atterrare e decollare in sicurezza. Come riferisce il quotidiano Repubblica attraverso il suo sito online, numerosi attivisti ambientalisti hanno organizzato una manifestazione nei pressi delle piste dell’aeroporto di conseguenza lo stesso scalo, attraverso la propria pagina X.com, ha fatto sapere ai passeggeri e a coloro che dovevano imbarcarsi, di non recarsi presso l’aeroporto, proprio per via della protesta. E’ stato inoltre chiesto di controllare lo stato del volo per evitare di arrivare inutilmente all’aeroporto.



A rivendicare l’intervento all’aeroporto di Francoforte sono stati gli attivisti di Ultima Generazione che hanno fatto sapere che sei loro esponenti hanno tagliato la recinzione dopo di che sono riusciti a portarsi sulle piste esponendo poi lo striscione “il petrolio uccide”. Da anni ormai gli eco attivisti si battono contro l’uso del combustibile fossile, e questa volta hanno preso di mira gli aerei, fra i maggiori consumatori insieme alle navi, di carburante altamente inquinante.



AEROPORTO FRANCOFORTE BLOCCATO DA AMBIENTALISTI: ENNESIMA PROTESTA DI ULTIMA GENERAZIONE

Le autorità presso l’aeroporto di Francoforte hanno cercato di allontanare nel più breve tempo possibile gli attivisti del clima ed ora il traffico è dato in ripresa, anche se alcuni voli sono stati dirottati dall’aeroporto di Francoforte a quello di altre città.

Il movimento che è intervenuto oggi creando il caos è quello di Letzte Generation, che significa appunto Ultima Generazione in tedesco, e che già diverse volte ha dato vita a proteste significative come ad esempio quella contro la Gigafactory di Berlino, l’immensa fabbrica di Tesla europea, ma anche il Gp, sempre a Berlino, di Formula E del 2023, con tanto di invasione di pista per ritardare la partenza. Fra i metodi utilizzati, quello di bloccare le strade principali attaccando le mani all’asfalto, spesso e volentieri replicato anche in Italia.