AFD CRESCE NEI SONDAGGI, LA GERMANIA MEDITA IL “BAN” DELL’ESTREMA DESTRA
Dopo che Robert Sesselmann si è imposto alle urne del 25 giugno a Sonneberg, battendo il candidato della Cdu, l’Afd – Alternative fur Deutschland – è sempre più al centro delle discussioni politiche in Germania: si aggiungono poi i sondaggi nazionali che danno ormai stabilmente il partito di Alice Weidel e Tino Chrupalla al 21% come seconda forza nazionale davanti a Verdi e socialdemocratici, dietro solo ai conservatori popolari della Cdu.
Eppure il tema che accompagna l’exploit dell’Afd in Germania è il tentativo dello Stato di valutare la messa al bando del partito di estrema destra alleato in Europa con la Lega di Salvini e la destra di Marine Le Pen: lo riporta il Telegraph citando fonti dirette al Bundestag, gli ambienti del Governo con coalizione “semaforo” (Socialisti, Liberali e Verdi) che vedono con grande minaccia l’ascesa dell’Afd in vista delle Elezioni regionali e poi alle Europee 2024.
IL DISCORSO DEL PRESIDENTE STEINMEIER CHE “MINACCIA” L’AFD E IL “CASO HOCKE”
A parziale conferma delle tensioni interne alle istituzioni in Germania sul destino dell’Afd è giunto poi il discorso tenuto dal Presidente della Repubblica tedesca Frank-Walter Steinmeier negli scorsi giorni davanti all’Agenzia di intelligence interna: «una democrazia deve essere in grado di difendersi dai suoi nemici. Tutti abbiamo il compito di mettere al loro posto coloro che disprezzano la nostra democrazia». In molti ci hanno visto un riferimento piuttosto diretto alla situazione del partito di estrema destra, specie quando rileva «La nostra Legge fondamentale può tollerare le controversie più dure e difficili. Tuttavia, non può integrare i nemici della costituzione e non dobbiamo ignorare il pericolo che essi rappresentano. L’opposizione politica è una cosa, l’ostilità alla costituzione è un’altra».
A corredo dei timori di Steinmeier, anche il capo dell’intelligence Thomas Haldenwang ha sottolineato come diversi candidati in questi mesi «hanno parlato di teorie complottiste di estrema destra, come ad esempio la Grande sostituzione […] Vediamo un numero considerevole di protagonisti in questo partito che diffondono odio contro tutti i tipi di minoranze qui in Germania». In cima alla lista di personaggi “attenzionati” dall’intelligence e dalle istituzioni in Germania troviamo Björn Höcke, il leader dell’AfD nello stato orientale della Turingia: in un’intervista all’emittente televisiva MDR della scorsa settimana, l’esponente di Alternative fur Deutschland ha parlato di una necessità di avere meno bambini immigrati nelle classi, di rimuovere ogni forma di «ideologia gender» e di modificare la politica sulla disabilità. In particolare, la proposta di Höcke – per ora non sostenuta dal partito centrale – è quella di classi separate per i bimbi disabili, in quanto «l’inclusione è uno dei progetti ideologici da cui il sistema educativo deve essere liberato». Secondo il Cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, qualora l’Afd venisse classificato come «gruppo di comprovati estremisti di destra» dall’Ufficio federale per la protezione della costituzione, allora sì che potrebbe scattare la messa al bando. Tutt’altra opinione invece dalla Cdu di Friedrich Merz: «la messa al bando dei partiti non abbia mai realmente risolto i problemi politici».