La Germania potrebbe cercare di mettere al bando Alternative für Deutschland. Il partito di estrema destra è finito nella bufera dopo che è emerso che alcuni esponenti di spicco avrebbero partecipato ad una riunione in cui si sarebbe discusso di deportazioni di massa di migranti. Stando a quanto rivelato da Correctiv, che ha pubblicato un rapporto bomba, ci sarebbe stato un incontro “segreto” a novembre, in un hotel vicino a Berlino, a cui hanno partecipato circa venti persone, tra cui esponenti importanti del partito e influencer neonazisti. Si sarebbe parlato dell’allontanamento di milioni di richiedenti di asilo per le persone con un background «non tedesco», anche se in possesso di diritti di residenza e cittadinanza. Le rivelazioni hanno suscitato paragoni con il piano nazista del 1940 di deportare 4 milioni di ebrei in Madagascar e con la conferenza di Wannsee del 1942, in cui gli alti funzionari pianificarono la “Soluzione Finale”, il genocidio della popolazione ebraica europea.



In Germania sono state organizzate diverse manifestazioni e proteste, da Berlino a Colonia, fino ad Amburgo, ma altre ne sono previste nel weekend. «Si sta diffondendo il panico. Sentiamo l’odore della vostra paura», ha dichiarato il deputato dell’AfD Bernd Baumann, rivolgendosi ai politici dei partiti della coalizione di governo. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha espresso gratitudine per le «decine di migliaia» di manifestanti scesi in strada, avvertendo che ogni piano di espulsione equivale a «un attacco contro la nostra democrazia e a sua volta contro tutti noi».



AFD NELLA BUFERA IN GERMANIA PER IL PIANO CHOC SU DEPORTAZIONE MIGRANTI

Alternative für Deutschland (AfD) si difende spiegando che si è trattato di un incontro privato, non segreto, non organizzato dal partito. «Naturalmente tutti coloro che hanno la cittadinanza tedesca fanno parte del nostro popolo. È proprio per questo che il passaporto tedesco non dovrebbe essere venduto a chiunque»,  ha dichiarato Alice Weidel, co-leader dell’AfD e uno dei volti più noti del partito di estrema destra. Inoltre, ha condannato l’idea di mettere al bando il suo partito: «È scandaloso che attivisti di sinistra che utilizzano i metodi della Stasi attacchino una riunione privata per spiare cittadini rispettabili». Eppure, ha preso le distanze dal suo assistente senior Roland Hartwig, che era tra i presenti all’incontro. A presentare il piano generale di deportazione di massa sarebbe stato l’attivista austriaco di estrema destra Martin Sellner, già bandito dal Regno Unito.



Il piano includerebbe dettagli sul trasferimento delle persone in uno “Stato modello” in Nord Africa, che avrebbe potuto ospitare fino a due milioni di persone. Sellner aveva già promosso, comunque, questa idea della “re-migrazione” in passato. Ora il Bundestag potrebbe lavorare ad un bando per l’AfD, anche se c’è scetticismo tra avvocati e politici. «Un divieto non ha senso. La competizione tra i partiti deve avvenire sulla scena politica, non in tribunale», ha dichiarato alla BBC Horst Meier, avvocato costituzionalista secondo cui il bando sarebbe legalmente possibile ma sconsigliato.

GERMANIA, BUNDESTAG DIVISO SU BANDO PER AFD

La Costituzione in Germania prevede che i partiti che cercano di minare o abolire il “libero ordine democratico di base” vadano considerati incostituzionali. Due gruppi sono stati sciolti nella Germania occidentale degli anni Cinquanta: il Partito del Reich socialista di ultradestra e il KPD comunista, invece le cause successive, contro il neonazista NPD, sono fallite. Nel 2003 i giudici hanno ritenuto che l’infiltrazione dell’NPD da parte dei servizi di sicurezza tedeschi avesse confuso le acque, mentre nel 2017 il movimento è stato ritenuto troppo insignificante. Questa settimana il vicecancelliere tedesco Robert Habeck ha accusato l’AfD di voler trasformare la Germania in uno Stato autocratico in stile russo, una presa di posizione interpretata da alcuni osservatori come un tacito sostegno al divieto. Ma parlando con la rivista Stern, ha riconosciuto che se il tentativo fallisse, causerebbe danni «enormi».

Per il deputato della CDU Thorsten Frei bisogna porsi un’altra domanda: «Se un partito come l’AfD ha un così alto indice di gradimento, ci devono essere delle ragioni. Non ha senso insultare gli elettori». Nel frattempo, il partito di estrema destra è finito già sotto sorveglianza ed è stato classificato dai servizi segreti nazionali come organizzazione estremista di destra in Sassonia, Turingia e nel vicino Stato della SassoniaAnhalt. «Coloro che fantasticano sulla riconquista e sulla remigrazione si rifanno alle stesse idee che hanno spianato la strada alle disumane leggi razziali dei nazisti», ha dichiarato la ministra dell’Interno Nancy Faeser, secondo cui la messa al bando è la «spada più affilata a disposizione» e non esclude di usarla, ma solo come ultimo passo.