Quattro dei sette bambini coinvolti nell’originaria inchiesta “Angeli e Demoni” – ma i casi purtroppo in corso d’indagine sono molti di più e si allargano ad altre parti d’Italia – sono tornati nella loro famiglia d’origine: lo scandalo degli affidi illeciti nato a Bibbiano (Reggio Emilia) vede oggi finalmente una prima lieta notizia cominciata ai genitori che da tempo attendevano un dietrofront dei giudici dopo anni di ingiustizie, devastazioni psicologiche subite e mandate giù davanti al fatto che nessuno sembrava credere alla loro versione. Il Tribunale dei Minori di Bologna invece ha deciso che 4 di quei 7 bambini coinvolti nello “scandalo” potranno tornano a vivere e abbracciare la loro famiglia d’origine; secondo quanto riportato dall’Ansa, la decisione del Tribunale minorile non sarebbe di oggi ma è emersa nelle verifiche e nei controlli avviati dagli uffici giudiziari minorili su segnalazione della Procura reggiana di anomalie e illeciti da parte dei servizi sociali della Val d’Enza. L’inchiesta continua a concertare il proprio raggio d’azione sulla gestione dei servizi sociali (tramite i rapporti “non chiari” con il centro “Hansel e Gretel”, ndr) nel passaggio dalla famiglia naturale a quella/quelle affidatarie.



BIBBIANO, 4 DEI 7 BAMBINI RITORNANO IN FAMIGLIA

Nel frattempo prosegue il lavoro del Tribunale di Bologna in accordo con la Procura di Reggio Emilia in merito ai circa 70 fascicoli di segnalazioni inoltrate in questi ultimi anni che potrebbero essere “simili” nelle modalità choc viste nell’inchiesta “Angeli e Demoni” della Val d’Enza. Uno dei genitori coinvolti in questo assurdo e orrendo scandalo sociale e giudiziario racconta al Giornale tutta la gioia per la decisione del Tribunale di Parma che di recente gli ha riassegnato i figli strappati via dai Servizi Sociali: «Sono felice! Finalmente potrò riabbracciare i miei figli». Lo stesso Michele pochi giorni fa aveva raccontato a Il Giornale la storia dei suoi figli letteralmente strappati dalla famiglia senza alcun motivo valido, per essere poi affidati in un secondo momento alla madre e alla sua nuova compagna: «Federica Anghinolfi e Beatrice Benati (indagate per l’inchiesta “Angeli e Demoni”, oggi agli arresti domiciliari), mi comunicarono che non avrei più potuto vedere i miei bambini, se non in forma protetta una volta ogni 21 giorni». Il racconto choc riportato da quel genitore ai colleghi negli scorsi giorni era divenuto un pugno allo stomaco in tutti quelli che si sono imbattuti nello scandalo di Bibbiano: «Mi contestavano che la casa non fosse idonea a far vivere i miei figli. Mi hanno detto che la camera dei bambini era troppo pulita, quasi che loro non avessero mai dormito in quella stanza. I giocattoli erano riposti nell’armadio e anche questo a loro non tornava. Cercavano sempre delle scuse, a volte banali». Ora però la battaglia è vinta e quei bimbi possono finalmente tornare a casa: «I Servizi Sociali non avevano volutamente riferito fatti relativi alla madre, quali, ad esempio, un tentativo di suicidio della stessa e avevano stravolto i dati emergenti dalle osservazioni a danno del ricorrente (‘il padre’ ndr) inoltre si erano preoccupati esclusivamente dei due figli più piccoli della coppia, lasciando il figlio maggiore, peraltro affetto da gravi patologie (…) a vivere presso il padre, ritenuto pertanto idoneo dai medesimi servizi ad occuparsi del primogenito», hanno spiegato i giudici di Parma nel provvedimento in cui hanno riassegnato i figli al padre naturale. La sua storia, assieme a quella dei bimbi tornati a casa dopo la decisione del Tribunale di Bologna diventano una prima luce di speranza nelle famiglia travolte dallo scandalo degli affidi illeciti: oggi il Ministro Salvini sarà a Bibbiano per far sentire vicina la presenza del Governo, «Oggi sarò a Bibbiano per confermare il mio impegno, da papà e da ministro, in difesa di chi non si può difendere: giù le mani dai bambini!».

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