Continuano le minacce ai dipendenti dell’Unione dei Comuni Val d’Enza, anche quelli non coinvolti nello scandalo dei presunti affidi illeciti a Bibbiano. Dopo l’inchiesta “Angeli e Demoni” il clima di tensione non si placa, anzi si allarga anche agli uffici che non sono coinvolti con il servizio sociale. Per questo i sindaci dei Comuni hanno deciso di trascorrere un giorno alla settimana, alternandosi, nella sede dell’Unione di Barco di Bibbiano. Lo ha spiegato Francesca Bedogni, sindaca di Cavriago, come riportato dall’Ansa: «Da lunedì ci alterneremo per garantire la presenza costante e, a turno, riceveremo i cittadini che prendono appuntamento, anziché nel Comune di appartenenza di ognuno, presso la sede dell’Unione». La sindaca ha spiegato che la decisione è stata presa «per dimostrare vicinanza ai dipendenti». Intanto una ex dipendente è tornata in libertà. Si tratta della responsabile dei servizi sociali arrestata nell’ambito dell’inchiesta. Era ai domiciliari, ma è andata in pensione. Secondo il gip di Reggio Emilia, ciò ha fatto cadere l’esigenza della misura cautelare.



AFFIDI ILLECITI BIBBIANO: REVOCATI DOMICILIARI A MARIA PIA VELTRI

Gli sviluppi nell’inchiesta sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza riguardano Maria Pia Veltri, ex coordinatrice dei servizi sociali che stava scontando i domiciliari ad Amantea, in provincia di Cosenza, suo paese d’origine dove assiste l’anziana madre ammalata. La 63enne è andata in pensione il 7 luglio, quindi il gip Ghini ha firmato la revoca della misura cautelare. Tre comunque sono i capi di imputazione a suo carico: falso ideologico, frode in processo e depistaggio per le false dichiarazioni che avrebbe rilasciato alla polizia giudiziaria sviando in qualche modo le indagini. Maria Pia Veltri lavorava a stretto contatto con Federica Anghinolfi, principale indagata. La Veltri, rimasta in silenzio in un primo interrogatorio, aveva chiesto poi in un secondo momento un incontro con il pm Valentina Salvi raccontando quello che sapeva e mostrandosi collaborativa. Sostanzialmente ha confermato il quadro accusatorio ricostruito dalla Procura.

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