Sono tornati tutti nelle loro famiglie i bambini che erano stati coinvolti nella vicenda processuale degli affidi della Val d’Enza. Come si legge sull’edizione online di Repubblica, i minori sono rientrati a casa, dalle famiglie di origine, dopo che l’indagine ha di fatto “riabilitato” le valutazioni genitoriali degli stessi piccoli, in precedenza “bocciati” dai servizi sociali locali.
Lo conferma, come si legge ancora su Repubblica, un’annotazione che è stata depositata nella giornata di ieri, giovedì 25 febbraio, da Valentina Salvi, sostituto procuratore di Reggio Emilia nonché colei che è a capo dell’inchiesta ribattezza “Angeli e Demoni” (come il titolo del famoso romanzo di Dan Brown), sui presunti affidi illeciti. Nel corso degli ultimi mesi, si è cercato di focalizzare la massima attenzione sui bambini, vittime ingiustificate di quanto accaduto, che sono stati valutati da altri servizi sociali e psicologi. Quanto si legge è emerso nel corso della quinta udienza preliminare del processo che si è svolta ieri mattina in quel del tribunale di Reggio Emilia.
AFFIDI VAL D’ENZA, MINORI TORNATI A CASA. IL BOOM DI AFFIDI FRA IL2016 E IL 2018
In aula si è discusso su quanto sollevato dai vari pool difensivi presenti, che puntavano il dito contro le indagini preliminari eseguite dal pubblico ministero Valentina Salvi, parlando di incompletezza del fascicolo. Ma la stessa pm ha replicato agli avvocati sottolineando come tutti i fascicoli presenti siano stati messi a disposizione nei tempi prestabiliti e in maniera ordinata. Inoltre, dopo una verifica effettuata, è emerso che era solamente una decina su più di 200 verbali presenti in più di 20 faldoni, le testimonianze non inserite erroneamente, ma che comunque sarebbero state tutte sfavorevoli alla difesa. L’indagine sugli affidi dei servizi sociali della Val D’Enza era scattata dopo che era stato appurato un boom di affidi dal 2016 fino alla metà del 2018: in circa due anni quasi cento minori erano stati dati improvvisamente in affidamento, contro gli zero del 2015.