Negli ultimi dodici mesi 4 famiglie su 10 hanno riscontrato difficoltà nel pagare gli affitti. La quota di famiglie che ha accumulato ritardi nell’ultimo anno è passata dal 9,6 per cento del pre-coronavirus al 24 per cento durante le misure di contenimento. Numeri che trovano riscontro poi nelle previsioni per i prossimi dodici mesi, perché più del 40 per cento delle famiglie prevede di avere difficoltà a rispettare il pagamento del canone degli affitti. L’analisi è stata realizzata da Nomisma 2020 ed è stata presentata in occasione dell’evento in diretta streaming video con Crif, in collaborazione con UniCredit Subito Casa, dal titolo “Fuori tutti, la voce alle famiglie. Vivere, abitare, investire: l’Oltre del Coronavirus”. La fotografia scattata da Nomisma è preoccupante: ci sono 2.008.300 che sono interessate agli affitti, ma se si tiene conto dei soli nuclei che hanno un’effettiva capacità reddituale, allora la domanda effettiva si ridurrà a 730.300 famiglie. Nel 54,4 per cento dei casi l’affitto è un’opzione alternativa a causa della mancanza di risorse sufficienti per accedere al mercato della compravendita.



AFFITTI, COVID E LE RIQUALIFICAZIONI EDILIZIE

Se invece si indaga sul mercato delle riqualificazioni edilizie, si scopre che anche quest’anno è caratterizzato da luci e ombre. Le intenzioni di ristrutturazione nei prossimi 12 mesi si mantengono alte anche quest’anno, in aumento rispetto alla scorsa rilevazione. Si passa infatti dal 20 al 24 per cento delle famiglie, una percentuale pari a 6,2 milioni di famiglie. Una percentuale che però secondo l’analisi di Nomisma è destinata a crescere, anche in maniera importante, considerando l’effetto che potrebbe avere il Decreto Rilancio. Il riferimento è all’Ecobonus 110%, il cui obiettivo è quello di incentivare i lavori di riqualificazione edilizia. Con l’applicazione del decreto, dunque, la domanda potenzialmente interessata a interventi di riqualificazione energetica potrebbe essere decisamente più ampia. Ci sono già delle previsioni: la percentuale potrebbe raddoppiarsi, visto che potrebbero essere coinvolte addirittura oltre 12 milioni di famiglie.

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