Nasce una nuova frontiera della droga in Afghanistan. Se infatti per anni è stato il primo produttore mondiale di oppio, fondando la propria economia soprattutto sulle massicce coltivazioni di papaveri ( da cui si ricava la sostanza), ora i nuovi talebani, per aggirare i divieti, stanno spostando il business sulla metanfetamina, come riporta Domenico Quirico La Stampa, più facilmente nascondibile.



In diverse aree del mondo metanfetamine e oppioidi di sintesi vengono prodotti in piccoli laboratori clandestini e mobili, con investimenti minimi e un know how facilmente recuperabile. Questa nuova ‘moda’ non poteva non attrarre quindi uno dei principali protagonisti del traffico internazionale di droga degli ultimi 25 anni: i Talebani. Se l’oppio ha dominato per parecchi anni sul territorio afghano, a pochi mesi dalla presa di Kabul, nell’aprile 2022, apparentemente, tutto è cambiato. Col divieto alla coltivazione dell’oppio i Talebani sembrano voler dare seguito al programma del loro leader Hibatullah Akhundzada per eradicare le coltivazioni di papavero, lasciando in difficoltà gli agricoltori, dopo un periodo di raccolti estremamente abbondanti. Del resto la soluzione per cercare di conservare il primato nella produzione di droga era già dietro l’angolo: la metanfetamina.



DALL’ASCESA DELL’OPPIO ALLA NUOVA FRONTIERA DELLA METANFETAMINA

La droga fatturava tra i 2 e i 3 miliardi di dollari l’anno, quasi il 10% del prodotto interno lordo afgano. Le coltivazioni di papavero così dilagavano. Si seminava e si raccoglieva. Poi il crollo, come racconta ancora Quirico: dall’aprile 2022 la coltivazione del papavero venne vietata in tutto il Paese, e la droga viene demonizzata come un peccato contro Dio (apparentemente). Nel frattempo la notizia fece balzare il prezzo dell’oppio al chilo da 116 dollari a 203. I talebani hanno così iniziato a sbandierare cifre trionfali della loro lotta alla droga: in un anno seicento peccaminosi laboratori distrutti, 6 mila arresti, 23 mila tonnellate di schifezze micidiali e di vario tipo date alle fiamme.



Ma cosa si nasconde dietro questi slogan? Nient’altro che uno specchietto per le allodole. I nuovi talebani sono semplicemente più astuti dei loro predecessori. Stanno sostituendo il traffico dell’eroina con quello più “moderno’’ e redditizio della metanfetamina. Da buoni manager hanno quindi rimodellato l’offerta. La pianta da cui si ricava l’efedrina è abbondante in Afghanistan anche se richiede maggiore fatica per raccoglierla. Fine quindi dei suggestivi campi di papavero, ma anguste arrampicate sui pendii più impervi delle montagne. Una persona può raccoglierne in un giorno al massimo tra 25 e 45 chili. Per produrre un chilo di anfetamina occorrono 400 chili di materiale essiccato. In compenso si nasconde più facilmente.