«Con il ritiro dall’Afghanistan delle forze occidentali si poteva evitare tutta questa sofferenza»: lo dice a chiare lettere il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, in visita al santuario di Montevergine dove ha presieduto la celebrazione eucaristica in onore della Madonna del Santuario.

Nel giorno in cui a Kabul il regime talebano ha annunciato la nascita del nuovo Governo, ricco di sanguinari ed elementi ricercati per terrorismo internazionale, la Chiesa non intende abbandonare al proprio destino il popolo afghano: mentre dunque agisce in prima linea con le realtà locali per cercare di adottare al più presto i corridoi umanitari, la Santa Sede pone in cima anche alle agende internazionali la questione umanitaria. Parolin ha spiegato – riporta Vatican News – come si sia cercato sempre di seguire la situazione dal punto di vista umanitario, «mantenendo i contatti con chi opera lì».



L’APPELLO DI PAROLIN SULL’AFGHANISTAN

Ad esempio si è riusciti a riportare a casa il sacerdote e le suore di Madre Teresa che erano presenti e che non volevano lasciare i ragazzi che assistevano: osserva il Cardinal Parolin come proprio nel mezzo della tragedia in Afghanistan, tra soprusi e violenze inaudite, vi erano e vi rimangono comunque «gesti di amore che danno tanta gioia e speranza che si possa fare di più e meglio». Resta però la situazione tutt’altro che semplice, conclude il Segretario di Stato di Papa Francesco: «la stessa comunità internazionale è in grosse difficoltà. Si poteva arrivare alla decisione di ritirare le forze occidentali, ma in una maniera più ordinata e senza creare tutta questa sofferenza». Il Cardinale, parlando di questioni legate invece all’emergenza Covid-19, ha ribadito di non voler entrare nelle discussioni al momento presenti in Parlamento per il tema vaccini, limitandosi a riportare quanto già il Papa aveva detto negli scorsi giorni, «vaccinarsi è un atto d’amore nei confronti di sé stessi e degli altri, ed è un atto di responsabilità, rinnovando così l’appello a affrontare con coraggio le sfide poste dall’emergenza sanitaria».



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