I talebani, noto gruppo di islamisti dell’Afghanistan, sono convinti che un “vero sistema islamico” nella loro nazione sia l’unico che possa porre fine alla “guerra civile” e garantire i diritti anche alle donne. Stando a quanto spiegato nella giornata di ieri e riportato da France24.com, i talebani continuano ad essere impegnati nei colloqui di pace, alla luce anche del fatto che dallo scorso mese di maggio, da quando le forze americano hanno iniziato il ritiro definitivo, la violenza è aumentata in tutto il paese.
In tutto il paese cresce però il timore che, qualora i talebani dovessero ottenere nuovamente la leadership, gli stessi potrebbero reimporre la loro dura versione della legge islamica con le ragazze bandite dalle scuole e le donne accusate di adulterio lapidate negli stadi. “La nostra stessa partecipazione ai negoziati – le parole del vice leader del gruppo, il mullah Abdul Ghani Baradar, riferendosi ai colloquio di pace e in risposta al timore diffuso – indica apertamente che crediamo nella risoluzione dei problemi attraverso la (reciproca) comprensione”, per poi esporre la propria tesi: “Un vero sistema islamico è il mezzo migliore per la soluzione di tutti i problemi degli afghani”.
TALEBANI DI NUOVO AL POTERE IN AFGHANISTAN? MIGLIAIA IN FUGA
Baradar ha spiegato che i diritti di tutti gli afghani, compresi quelli delle donne, sarebbero stati accolti nel sistema islamico secondo “la gloriosa religione dell’Islam” e le tradizioni afghane, non facendo comunque chiarezza su cosa ciò significhi, e molti, per questo, temono che si possa tornare indietro a prima del 2001, prima cioè del grande cambiamento avvenuto post Torri Gemelle.
Secondo un rapporto dell’intelligence americana, un ritorno al potere dei talebani annullerebbe di fatto i progressi ottenuti negli ultimi due decenni sui diritti delle donne. Per questo migliaia di afghani, vista la grande incertezza per il futuro, stanno abbandonando la propria nazione, temendo rappresaglie. A loro ha comunque replicato Baradar, invitandoli a non andarsene e spiegando che i talebani si assicureranno che minoranze, organizzazioni umanitarie e diplomatici non avranno nulla da temere.