Dopo Sar-e-pul e Kunduz, è caduta anche Taloqan, la terza città in un giorno, sotto la mano dei talebani: l’addio delle forze Nato in Afghanistan sta provocando una vera e propria guerra civile, ma definitivamente risolta da decenni. L’esercito del Governo di Kabul non sembra avere alcuna possibilità di frenare l’avanzata delle forze talebane: «I talebani – ha riferito un consigliere provinciale della città, Mohammad Hussein Mujahidzada all’Agenzia ANSA – hanno circondato un battaglione dell’esercito alla periferia della città. Ora l’intera città è sotto il controllo dei talebani».
Nel frattempo la massima allerta viene diramata nella comunità internazionale, anche se il “dietrofront” della Nato non sembra al momento essere minimamente preso in considerazione. L’ambasciata degli Stati Uniti ha esortato i cittadini americani sul suolo afgano a lasciare «immediatamente» il Paese, date le «condizioni di sicurezza e il personale ridotto, la capacità dell’ambasciata di assisterli è estremamente limitata anche all’interno di Kabul». Il livello di allerta resta 4, ovvero avviso di «non viaggiare a causa di criminalità, terrorismo, disordini civili, rapimenti, conflitti armati e Covid-19. I voli nazionali e le rotte di trasporto via terra al di fuori di Kabul sono fortemente limitati e soggetti a cancellazione o chiusura».
L’AVANZATA DEI TALEBANI
Kunduz è caduta nelle mani dei talebani: la principale città dell’Afghanistan settentrionale è stata conquistata nelle scorse ore, come riportato da numerose fonti locali e degli insorti. Un accadimento affatto isolato, dal momento che si tratta del quarto capoluogo di provincia assaltato in appena settantadue ore, complice il ritiro delle truppe della Nato dal Paese, che ha di fatto dato il via libera alle crudeltà e alle barbarie, con violenze, spargimenti di sangue e combattimenti feroci per le strade delle roccaforti prese di mira.
Così, dopo ore di scontri interminabili e durissimi, “Kunduz è caduta e i talebani hanno conquistato tutti i punti chiave della città”, ha riferito un giornalista di France Presse presente sul posto, confermando di fatto la dichiarazione talebana rilasciata pochi minuti prima. Gli ha fatto eco Mohammad Hussein Mujahidzada, consigliere provinciale della città, il quale ha asserito che “i talebani hanno circondato un battaglione dell’esercito in periferia e ora anche l’abitato di Sar-e-Pul, nel nord-ovest dell’Afghanistan, è sotto il loro diretto controllo”.
AFGHANISTAN, I TALEBANI CONQUISTANO 4 CAPOLUOGHI DI PROVINCIA IN TRE GIORNI: UK E USA LANCIANO L’ALLARME
Così, senza la presenza sul suolo afghano dei militari della Nato, i talebani, come peraltro essi stessi avevano preannunciato, hanno ripreso a fare razzia, con l’intento dichiarato di giungere a governare la nazione. La loro offensiva è ininterrotta e non conosce battuta d’arresto, tanto che, proprio in queste ore, tanto la Gran Bretagna quanto gli USA hanno esortato i propri connazionali ad abbandonare immediatamente il Paese, considerati il clima di tensione facilmente palpabile e i rischi connessi ad esso.
Non solo: TgCom 24 ha riferito anche che il Foreign Office ha suggerito ai britannici di evitare tutti i viaggi in Afghanistan e invito analogo è stato rivolto agli statunitensi. D’altro canto, raggiungere in questo momento lo Stato medio-orientale significherebbe esporsi a pericoli difficili anche solo da quantificare numericamente, mettendo a repentaglio la propria incolumità e la propria vita.