A Storie Italiane il caso del centro Aias Afragola, dove vi sono una serie di bambini disabili gravi senza terapie, per l’esattezza 40 bambini che da mesi non possono svolgere le giuste terapie. “Sono 70 giorni che il mio bimbo non fa terapie, sta regredendo in modo particolare e abbiamo bisogno di una mano”, ha raccontato visibilmente emozionato il padre di un piccolo paziente in diretta tv: “La terapia è vita per il bimbo e per la famiglia, chi non si trova in queste situazioni non può giudicare ne capire le esigenze. Io spero che tutto questo finisca presto in virtù di questa cosa e che i bambini tornino a fare terapia”.
Il vice presidente di “Battaglia di Andrea”, un’associazione a tutela dei diritti di questi bimbi, ha aggiunto: “Il nocciolo della questione è che c’è un problema di extra budget, un contenzioso fra Aisa e Asl, ma i bimbi ci stanno rimettendo. Non vogliamo attaccare nessuno ma fare un appello accurato a chiunque ci possa aiutare. Dall’ultima notizia sono circa 40 i bimbi che non possono fare terapie”. Eleonora Daniele ha aggiunto: “E’ previsto un budget statale in queste situazioni e se viene superato non si possono offrire più i servizi, a meno che non arrivino altri fondi”.
AFRAGOLA, BIMBI DISABILI SENZA TERAPIE: ECCO COSA STA ACCADENDO
Il responsabile dell’Asl incaricata, in collegamento con Storie Italiane ha aggiunto: “Abbiamo già attivato un tavolo tecnico per riuscire a capire il problema principale. C’è stato un incremento notevole di questi casi nell’ultimo decennio ed è anche aumentato il tempo di trattamento. Stiamo lavorando per capire realmente i bisogni dei pazienti e vedere la durata del trattamento, e stiamo anche intervenendo sulle risorse perchè il problema esiste effettivamente, stiamo cercando una soluzione attraverso risorse aggiuntive”.
Eleonora Daniele ha aggiunto: “Questo problema delle liste d’attese purtroppo è diffuso in tutta Italia”, mentre uno dei massimi esperti di autismo Luigi Mazzone, in studio ha aggiunto: “Sono aumentati tantissimo i casi, quindi mi fa specie sentire che si è superato l’extrabudget quando era prevedibile questo aumento e poi in alcuni territori con fattori di rischio maggiore è prevedibile che vi sia un aumento dei casi. Oggi è già tardi, se abbiamo 40 ragazzini che sospendono terapie da due mesi, ci possono essere regressioni. Dall’oggi al domani sospendi tutto butti nella disperazione bimbi e famiglie, si sapeva e si sa”.