L’Africa sta affrontando una carestia choc che, come riportato dal Daily Mirror, provoca la morte di una persona ogni 30 secondi. I Paesi coinvolti sono numerosi: tra tutti Kenya, Somalia, Etiopia e Sudan, con 120 milioni di abitanti che stanno lottando contro la mancanza di cibo e acqua. La sopravvivenza sta diventando sempre più difficile.



La sensazione è che si raggiungeranno i numeri drammatici delle storiche carestie vissute dal continente nel passato, come quella del 1983-85, che provocò un milione di morti. Lo scorso anno infatti hanno perso la vita 43 mila persone nella sola Somalia. Oltre 22.000 di loro erano neonati e bambini sotto i cinque anni. Le stime per l’anno in corso sono ancora più pesanti. Gli africani che stanno vivendo questo dramma sono tantissimi. Loripo, 57 anni, ha raccontato al quotidiano: “Ho perso sei membri della mia famiglia, inclusa la mia amata figlia Nateen. Aveva solo 14 anni. È sepolta lontano e non posso visitare la sua tomba perché ho dovuto trasferirmi a molte miglia di distanza per sopravvivere”.



Africa, carestia choc: 1 morto ogni 30 secondi. Le conseguenze

A causa della carestia choc che sta provocando un morto ogni 30 secondi, in Africa sono aumentati anche gli episodi di criminalità. Le persone infatti cercano a tutti i costi di reperire cibo. È per questo motivo che sono disposti persino a uccidere i  contadini per rubare loro ciò che hanno raccolto dai campi e i pastori per sottrare loro il bestiame. Di animali, però, ne sono rimasti pochi: ben 11 milioni di esemplari sono andati persi perché non c’era modo di nutrirli.

“Mio genero è stato ucciso mentre cercava di proteggere il bestiame rimasto della sua famiglia”, racconta Ekibo, che in questi anni di carestia ha perso anche la figlia. Le mucche e le capre sono diventate così preziose che ora le bande armate non si fanno più scrupoli.