Saranno gli Afterhours i protagonisti della nuova puntata di Ossigeno. La band, capitanata dal conduttore del programma di Rai 3, Manuel Agnelli, sarà al centro della serata per eseguire uno dei brani più recenti della sua produzione, “Se io fossi il giudice”. Ma non sarà l’unica performance che il celebre gruppo indie regalerà al suo pubblico. Il violinista e tastierista della band, Rodrigo D’Erasmo, e Manuel Agnelli, leader e voce, interpreteranno “La voce del silenzio”, uno dei brani più celebri tra quelli del repertorio di Mina. E poi spazio agli altri componenti del collettivo, come il chitarrista Xabier Iriondo, che si mostrerà al pubblico di Rai 3 per la prima volta alle prese con uno strumento musicale molto particolare. Nato da una sua intuizione, il mahai metak – questo il nome dello strumento – è un cordofono elettronico che, attraverso tecniche inusuali, riproduce un genere di sonorità inedite al pubblico e fa sì che anche il rumore diventi musica. Ne rivedremo delle belle?
“L’esperienza in tv mi ha fatto superare…”
Reduce dal successo di “An Evening With Manuel Agnelli”, una tournée che negli ultimi mesi lo ha visto esibirsi insieme al violinista degli Afterhours Rodrigo D’Erasmo, il conduttore di Ossigeno torna questa sera su Rai 3 con il suo gruppo al gran completo. In un’intervista concessa a Carmine Aymone per il Corriere del Mezzogiorno, il frontman della band ha spiegato di aver creato questo “live intimista” per mostrare al pubblico i suoi lati più nascosti, in particolare “Il mio ‘dark side’, citando i Pink Floyd” e “quello più leggero, ironico, che pochi conoscono e che proprio l’esperienza in tv mi ha fatto superare la paura di mostrarla”. Proprio per questo, si legge su Vesuviolive.it, nel corso della tournée Agnelli ha proposto brani di Elvis Costello, Joy Division e Nick Drake, tutti autori che negli anni hanno segnato in maniera indelebile il suo percorso musicale. In occasione del concerto al Teatro Bellini di Napoli, Manuel Agnelli ha avuto modo inoltre di sottolineare il suo rispetto per la musica partenopea citando “il Neapolitan power degli anni ‘70, i 99 Posse, gli Almamegretta”, protagonisti che “negli anni ’90 furono una delle cose più internazionali d’Italia: riuscivano a parlare a tutto il paese, ma erano napoletani al 100%”.