Giallo di Agata Scuto, scomparsa a 22 anni. Nella giornata di oggi, lunedì 7 novembre 2022, si sta svolgendo il dibattimento per il suo omicidio. L’udienza è a carico di Rosario Palermo, il patrigno della ragazza, che è accusato di averla prima soffocata e poi data alle fiamme, occultandone infine il corpo che non è mai stato ritrovato. Si tratta di una vicenda risalente a dieci anni fa. L’uomo si è sempre dichiarato innocente, ma l’accusa si sta concentrando su alcune intercettazioni.
Assieme al patrigno Rosario Palermo sono state rinviate a giudizio altre tre persone, un amico di lui e due donne, entrambe ex compagne dell’uomo. In Tribunale non è presente Mariella, la madre di Agata Scuto, che racconterà quanto accaduto in data 17 novembre. Secondo quanto aveva dichiarato la madre sentita in passato da Storie Italiane, Palermo l’avrebbe uccisa non appena avrebbe scoperto che Agata era incinta, forse di lui. Nella puntata di oggi vengono trasmesse anche delle intercettazioni in mano agli inquirenti. La prima delle intercettazioni trasmesse da Storie Italiane mostrerebbe Rosario Palermo parlare con un amico di un possibile alibi da raccontare nell’eventualità in cui potesse essere chiamato dai carabinieri, per spiegare dove si fosse trovato nel pomeriggio in cui Agata Scuto era scomparsa. Molta attenzione viene prestata all’orario: “quando sarà, se ti prendono come testimone – spiega Palermo- gli devi dire che quando mi sono fatto male al piede è stato molto prima che mi è arrivata la telefonata. Perché dove loro sono… si è fatto male giusto quel giorno. Al piede si è fatto male subito, non è voluto andare e continuando a camminare se lo è rovinato di più. Alle due e mezza, alle tre”.
Agata Scuto, intercettazioni choc del patrigno: “dove devo metterla? Non ce la faccio più”
Scomparsa di Agata Scuto, Storie Italiane manda in onda un’altra delle intercettazioni in cui Rosario Palermo, il patrigno accusato dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere, studia un modo per dimostrare come si sarebbe ferito quel maledetto pomeriggio. Il suo piano, illustra Eleonora Daniele, prevedeva che occultasse nelle campagne di un tondino di ferro intriso del suo stesso sangue. “Speriamo che oggi non mi chiama nessuno, domani mi dovrebbero chiamare – spiega Rosario Palermo alla sua convivente – Io sono partito per Randazzo e in una volata me la faccio tutta di corsa e poi torno indietro. L’importante è che io arrivo a posare quel coso. E si mangiano la castagna che io sono venuto verso di qua e gli sembra che sono venuto con questa ragazza e alle volte gli pare che l’ho nascosta là, capito? Speriamo che non la prendo prima che vado! Faccio quello che devo fare e.. quel coso! Anzi, se lo posso mettere infilato nella terra con le mie stesse mani. Oggi e domani lo vedono, trovano tutte le mie impronte”.
Secondo il gip queste intercettazioni sarebbero un’ammissione di colpa e costituiscono delle prove a carico del patrigno di Agata Scuto, Rosario Palermo. In special modo l’ultima trasmessa da Storie Italiane: “la ragazza che dovevo fra sparire mi spavento se la trovano. Mettevo trenta euro di benzina e vediamo quanto mi rimane. Non ce la faccio più. Impazzisco, alle dieci che arrivano là a Pachino, il ris… dove devo metterla? Che mi spavento, questa disgraziata mi sta facendo cadere la faccia a terra”.