Che fine ha fatto l’agenda rossa di Paolo Borsellino? Da anni ci si interroga sulle sorti di quel taccuino su cui il giudice antimafia ucciso in via D’Amelio metteva nero su bianco tutti i tuoi preziosi appunti, dal quale non si separava mai e che è invece incredibilmente sparito dopo l’attentato da lui subito. Adesso, a dire in quali mani sia finita quell’agenda è Salvatore Baiardo, colui che curò per un periodo la latitanza dei fratelli Graviano, esponenti della potente famiglia mafiosa oggi accusata della strage. Baiardo, intervistato da “Report“, ha spiegato che l’agenda rossa di Paolo Borsellino si trova “in più mani“, ovvero “non solo, come si presume, a Graviano e Messina Denaro”, e “non solo ai servizi segreti“. Quell’agenda, spiega Baiardo, “interessava anche ad altre persone: c’è stato un grosso incontro per quell’agenda rossa. Dove? Ad Orta“.
AGENDA ROSSA PAOLO BORSELLINO: “CE L’HA LA MAFIA: MESSINA DENARO, GRAVIANO E…”
Baiardo insiste ai microfoni di Report spiegando che “c’è più di una copia in giro” dell’agenda rossa. E che Graviano non solo l’ha vista, ma “Graviano l’ha avuta”. Baiardo ribadisce quanto dichiarato poi in altre occasioni, ovvero che vi siano stati degli incontri tra Silvio Berlusconi e Graviano: “Sono stati più di tre, li ho visti io“. Rivelazioni smentite in più di un’occasione dall’ex premier e da Marcello Dell’Utri, con Baiardo che in passato venne giudicato non attendibile dal pm di Firenze Giuseppe Nicolosi. A proposito di Berlusconi, c’è poi un altro aneddoto raccontato da Report, con Borsellino che entra nella stanza del collaboratore Giovanni Paparcuri e chiede: “Giovanni, ma c’hai qualcosa su Berlusconi?“. Paparcuri racconta: “Io francamente cado dalle nuvole perché questo Berlusconi io, fino a quel momento, non l’ho mai sentito“. Il convincimento di Paparcuri è che quella curiosità su Berlusconi a Borsellino fosse venuta per gli appunti di Giovanni Falcone, che aveva annotato su un foglietto, poi ritrovato dallo stesso Paparcuri, dei presunti finanziamenti di Berlusconi ai mafiosi.