L’emergenza coronavirus non allenta la morsa del fisco. Il calendario è stato stravolto dal Covid-19, quindi bisogna fare i conti con nuove date e scadenze, tra rinvii e prolungamenti. Per questo motivo l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una circolare con cui fa chiarezza su questi aspetti. Ma dalla lettura della stessa emerge, come evidenziato dal Sole 24 Ore, che è stato esteso il differimento dei termini di decadenza e prescrizione. Secondo quanto disposto nel dl Cura Italia, i termini di prescrizione e decadenza inerenti all’attività degli uffici (e così di enti impositori, assistenziali e previdenziali e degli agenti della riscossione) non sono più fissati entro il 31 dicembre dell’anno in cui si verifica la sospensione, ma vengono prorogati fino al 31 dicembre «del secondo anno successivo alla fine della sospensione». Si tratta degli accertamenti relativi all’anno 2014 e 2015 in caso di omessa dichiarazione. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha esteso la proroga a «qualunque termine imposto agli uffici impositori». Quindi, il fisco potrà indagare non solo nel periodo tra il 2015 e il 2020, ma almeno fino al dicembre 2022. Discorso simile per l’imposta sulle successioni e sugli atti di «irrogazione sanzioni da emettere entro un anno dal deposito delle memorie difensive da parte del contribuente».



AGENZIA DELLE ENTRATE, NOTIFICHE CARTELLE SENZA FIRMA

Una buona notizia per i contribuenti comunque c’è. Hanno diritto ad un eventuale rimborso. La circolare dell’Agenzia delle Entrate infatti esorta gli uffici anche durante l’emergenza coronavirus «all’attività istruttoria dei procedimenti relativi ai rimborsi, compresa la richiesta della documentazione». Il Giornale, invece, ha puntato i riflettori su un’altra piega del dl Cura Italia. Nonostante l’Italia si trovi sotto la pressione dell’emergenza coronavirus, sta per arrivare una brutta sorpresa ai contribuenti. Dall’1 giugno e per tutto il mese le cartelle del fisco, gli avvisi di accertamento e tutti i documenti che riguardano le contestazioni fiscali saranno spedite ai contribuenti senza l’accertamento della presenza del destinatario. Quindi, non verrà raccolta alcuna firma per gli atti tributari notificati al singolo cittadino per far sì che il postino mantenga le distanze. Il rischio, secondo Italia Oggi, è che vengano alterate data di notifica per decadenza o prescrizione di imposte o accertamenti.

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