Nel giorno in cui AstraZeneca annuncia lo stop precauzionale alla sperimentazione del vaccino anti-Covid-19, dalla Agenzia del Farmaco Europea (Ema) arrivano notizie non ben auguranti proprio sula produzione stessa del vaccino europeo: «Nessun vaccino affidabile prima del 2021», ha spiegato la portavoce dell’Agenzia stappando gli ottimismi emersi in queste ultime settimane, anche dal Governo Conte e in particolare dal Ministro della Salute Roberto Speranza. L’Ema fonda il suo giudizio dopo che nessuna delle big-pharma giunte alla fase finale della sperimentazione ha presentato la domanda di attivazione delle procedure velocizzate di valutazione, elemento necessario all’immissione in commercio. Gli annunci hanno il senso di far capire come sul tema vaccino non mancano le speranze per tempi rapidi, ma la realtà dei fatti poi dice che non prima del prossimo anno – l’OMS parla di metà 2021 – si potrà avere un commercio adeguato del vaccino anti-coronavirus. Il via libera della Agenzia Europea del Farmaco arriverà dunque solo quando vi saranno le condizioni ineludibili di sicurezza e struttura della sperimentazione (la cosiddetta fase 3).
STOP VACCINO UE DA ASTRAZENECA
Come spiega il direttore esecutivo dell’Ema Guido Rasi, a La Stampa, la procedura velocizzata si chiama “Rolling Review” e al momento non è stata attivata: «ha consentito di autorizzare in meno di un mese l’antivirale Remdesivir, lavorando giorno e notte sui dati della sperimentazione man mano che arrivavano. La macchina per snellire i tempi è pronta, ma fino a oggi nessuno ha chiesto di attivarla e, al di là degli annunci, a noi non è stato trasmesso nessun dato». A fine anno dunque non si potrà avere se non più di 2 milioni di dosi, sempre che le aziende farmaceutiche mandino in breve tempo i primi risultati all’Ema: non solo, il vaccino AstraZeneca – informa ancora La Stampa oggi – pare che abbia bisogno di una doppia somministrazione per ottenere l’immunizzazione, il che aumenterebbe e di molto la copertura vaccinale totale. Intanto proprio il contratto sul vaccino Ue si è stoppato dopo una sospetta reazione avversa (un grave caso di mielite spinale) avvenuta in un paziente inglese cui è stato somministrato: «la pausa è come un’azione di routine che si verifica ogni volta che c’è una potenziale reazione inspiegata in uno dei test che consente il tempo di indagare e assicurare allo stesso tempo il mantenimento dell’integrità del processo dei test», spiega un portavoce di AstraZeneca, concludendo «stiamo lavorando per accelerare la revisione del singolo evento per ridurre al minimo qualsiasi potenziale impatto sulla tempistica del processo». Ma i tempi, inevitabilmente, si allungano.