Negli anni ’70 (precisamente nel 1979), Renato Pozzetto ha recitato in un film a metà strada tra il giallo e la commedia, diretto da Bruno Corbucci, regista che l’attore milanese ritroverà ancora negli anni successivi, per esempio ne La casa stregata. Stiamo parlando di Agenzia Riccardo Finzi… praticamente detective, il cui soggetto è stato tratto da uno dei libri di Luciano Secchi dedicati al personaggio di un investigatore privato, Riccardo Finzi appunto, che vive e opera a Milano.



La pellicola comincia proprio con l’arrivo in treno nella città meneghina del protagonista, intento a far fruttare il diploma di investigatore privato conseguito per corrispondenza. In poco tempo trova un appartamento/ufficio, dove si presenta a prestare il suo aiuto Giuseppe Marchini, detto Ciammarica, ex appuntato dei Carabinieri in pensione che offre informazioni ai diversi investigatori privati in cambio di denaro con cui arrotondare.



Una sera, in un night del centro, Riccardo conosce una ragazza, che dice di chiamarsi Susy (Lory Del Santo) e di lavorare come domestica in una casa lì vicino, che lo rimorchia, salvo poi liquidarlo in poco tempo quando riceve una misteriosa telefonata. Dal giornale l’uomo scopre poi che la ragazza è stata ritrovata morta il giorno seguente dopo essere stata investita da un’auto. Solo che si tratta di Pierpaola Moser, figlia dei ricchi proprietari della casa lussuosa dove la ragazza diceva di lavorare e dove Riccardo era entrato. Così, con l’aiuto di Ciammarica, Finzi comincia a indagare e a scoprire che Pierpaola non è stata vittima di un incidente, ma di un omicidio. Dovrà fare anche i conti con il commissario Salimbeni (Elio Zamuto), piuttosto scorbutico, ma alla fine scoprirà anche i colpevoli grazie a un abile trucco.



Prima di questo, Corbucci aveva già diretto dei film di tono poliziesco, ma con attimi dedicati alla risata. Basti pensare ai primi film della saga di Nico Giraldi, interpretato da Tomas Milian, a partire da Squadra antiscippo del 1976. Indubbiamente con Pozzetto aumenta lo spazio lasciato alla comicità, anche se la parte investigativa non ne risente molto. Manca semmai un minimo di “action”. Nel film si fa apprezzare anche Cannavale, che tra i vari ruoli della sua carriera ha rivestito anche quello della “spalla” del commissario Rizzo, alias Piedone, interpretato da Bud Spencer. Da evidenziare anche la presenza nel cast di Barbara De Poli, ancora bambina, diventata poi un’importante doppiatrice, oltre alle musiche firmate dai fratelli De Angelis, meglio noti come Oliver Onions.

Alla fine dopo aver visto questo film viene voglia di leggere i libri di Secchi, che con lo pseudonimo di Max Bunker ha creato personaggi dei fumetti come Alan Ford, e sperare forse che tra i tanti commissari, poliziotti e carabinieri che riempiono le fiction tv, prima o poi si possa rivedere anche Riccardo Finzi.