Si parla di lavoro stamane negli studi di Uno Mattina, in diretta su Rai Uno. Come sta cambiando il mondo del lavoro? Lo ha spiegato Francesco Baroni, presidente di Assolavoro, associazione che raccoglie le agenzie del lavoro: “Cos’è la somministrazione? E’ un contratto in cui si viene assunti dall’agenzia ma lavorando presso un’altra azienda, si hanno gli stessi diritti, tutele e salari di qualsiasi altro lavoratore”. Negli ultimi tempi sono aumentati i contratti a tempo indeterminato: “Stiamo assistendo ad un miglioramento continuo della qualità del lavoro, del numero di occupati, il ricorso ai contratti a tempo indeterminato è la risposta naturale che le aziende stanno dando alla difficoltà di trovare lavoratori”.
“Le agenzie hanno la possibilità di assumere a tempo indeterminato facendosi carico della continuità professionale che si sussegue, missione dopo missione”. E ancora: “Le agenzie hanno vantaggi, conoscono ruoli e competenze richieste, sono capaci di fare delle analisi, quindi svolgono un ruolo di orientamento e anche di formazione, indirizzando i candidati verso le soluzioni formative che rendono accessibili le moltissime opportunità raccolte su tutto il territorio nazionale dall’agenzia”.
AGENZIE DI LAVORO, BARONI: “FRA SEDI FISICI E PORTALI WEB”
Sui costi: “Le agenzie danno un servizio gratuito per candidati e lavoratori mentre chiedono una commissione alle aziende, chi cerca lavoro non paga nulla, mentre le aziende pagano il lavoro di ricerca, selezione, orientamento e analisi delle competenze, nonchè un lavoro di marketing e presentazione dei ruoli e delle richieste delle aziende, l’Italia è fatta da tantissime piccole aziende che sono eccellenze ma che spesso non sono conosciute”.
Ma qual è il primo approccio per arrivare ad un’agenzia? “La presenza delle agenzie sul territorio è capillare, più di 2.500 uffici distribuiti, ma ci sono poi i portali web, l’accessibilità è veramente semplice”. In chiusura il dottor Francesco Baroni ha specificato: “Quante persone sono a disposizione per lavorare? Ce ne sono tante, nei recenti dati Istat appena pubblicati oltre alla positività dell’occupazione, emerge un dato che in qualche modo crea un’ombra sul mercato del lavoro, ovvero che non cambia il numero degli inattivi, il 33 per cento della popolazione che potrebbe lavorare, un numero importante che potrebbe andare a colmare questo deficit di lavoro che le aziende denunciano quotidianamente”. Inutile sottolineare che le posizioni più ricercate sono quelle nel settore food, a cominciare dai camerieri, che come ogni inizio di stagione latitano.